ristoranti chiusi prima, blocchi regionali e lavoro più intelligente

Infezione da covid da coronavirus supera le 5mila infezioni in un giorno e governo sviluppare una strategia per evitare secondi quarantena. Le misure riguarderanno principalmente il rafforzamento dello smart work e delle chiusure localizzate, ma non si può escludere che – in ultima istanza – torni in vigore il divieto di circolazione tra regioni. E poi potrebbero esserci pressioni sui trasporti e sui locali, ma anche una nuova fermata per gli eventi di massa. Inoltre, il nuovo Dpcm, su cui sta lavorando il governo, avrà protezione prioritaria per i settori più fragili: scuola, servizi di base e manifattura. In altre parole, il premier Conte cerca un complesso compromesso tra l’assistenza sanitaria e la necessità di avere il minor impatto possibile sulla vita delle persone.

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Piano governativo

I dettagli delle misure non sono ancora disponibili, ma stiamo valutando un pacchetto di interventi. A cominciare dalle chiusure localizzate “dove serve”, conferma il vice ministro della Salute Sandra Zampa. Le zone rosse locali sono essenzialmente dove vengono attivati ​​blocchi più grandi o più piccoli a seconda delle dimensioni dei cluster per limitare il virus. Se dopo 14 giorni la situazione migliora, i divieti verranno tolti, altrimenti verranno estesi ed estesi in caso di degrado alle zone limitrofe.

Questo è qualcosa che potrebbe accadere in diversi distretti e comuni dell’Azienda molto presto se la situazione rimanesse la stessa. “Prenderemo tutte le decisioni necessarie”, afferma il presidente Vincenzo De Luca, “l’obiettivo è trovare un equilibrio tra il nuovo e il curato. Ma se abbiamo mille infezioni e duecento vengono curate, è un blocco. ”

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Non è escluso il divieto di circolazione tra regioni

Un altro provvedimento è stato annunciato dall’assessore regionale Francesco Boccha e sarà un ritorno al passato: il divieto di circolazione tra le regioni. “A questo punto nulla si può escludere, ma non escludere l’intervento non significa chiusura, ma prontezza a qualsiasi intervento”. Nei prossimi giorni, il Boca convoca nuovamente una sala di controllo con le regioni per riassumere la situazione e valutare i possibili passi con i governatori. Chiaramente, dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Banacchini, in una situazione come quella attuale non c’è spazio per uno scontro istituzionale tra Roma e territori. “Il governo e le regioni devono assolutamente lavorare insieme, non vedo altro modo”.

Rafforzare il lavoro intelligente

In queste ore si stanno spingendo al governo altre ipotesi, sempre con l’obiettivo di evitare la chiusura di interi settori e l’interruzione dei lavori, ma allo stesso tempo ridurre la possibilità di contagio. Il primo è rafforzare il lavoro intelligente assicurando che chiunque possa lavorare da remoto eviti l’accesso agli uffici e ai luoghi di lavoro. “Dobbiamo fare di tutto – ripetiamo fonti governative – non solo per limitare i contatti interpersonali, ma anche per diffonderli”.

Restrizioni su trasporti, luoghi ed eventi di massa

E in questo contesto si possono anche considerare limitazioni al trasporto pubblico locale. Ancora Banacchini: “Se il contagio aumenta e troviamo situazioni più allarmanti, dobbiamo essere preparati a maggiori restrizioni”. Gli eventi di massa possono anche essere fermati in Dpcm. Lo ha richiesto CTS e lo ha confermato nel bollettino settimanale la cabina di monitoraggio del Ministero della Salute. “È importante evitare eventi e iniziative che rischiano di incontrarsi in luoghi pubblici e privati”. Ciò significa restrizioni per spettacoli all’aperto, eventi sportivi, fiere, eventi a cui partecipano migliaia di persone, ma anche feste private e cerimonie.

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Stiamo ancora pensando alla possibile riduzione dell’orario di lavoro dei locali, nonché all’elaborazione di ricette per l’attività sportiva, a cominciare dagli sport di contatto. L’unica esattezza è quanto ripete il ministro Boch. Serve “il massimo rigore”. E così, “se necessario, stringeremo ancora di più i bulloni, concentrandoci sulle cose necessarie: scuola, lavoro, ospedali”.

Ultimo aggiornamento: 22:20


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