Il che implica una crescita “esponenziale” delle infezioni

Su Carriera della Sera oggi lo scrittore e fisico Paolo Jordan spiegato il che significa che l’aumento dei contagi da coronavirus che osserviamo in Italia è “esponenziale”: cioè l’aumento dei casi non è lineare, ma maggiore ogni giorno che passa. E così “il peggio di oggi sarà peggio del peggio di ieri, e il peggio di domani sarà peggio di oggi”. Per fare questo, scrive Jordan, dobbiamo entrare subito nella prospettiva che “molti altri morti ci siano davanti” e che possiamo aspettarci con la prospettiva “non più di un paio di settimane”. Nel frattempo occorrono decisioni mirate ma tempestive, perché “ogni giorno di rimbalzo tra governo e regioni non equivale a un altro giorno di semi-chiusure, che finalmente verranno introdotte, ma molti più giorni”.

Siamo tornati a quello che diciamo “in modo esponenziale” ma l’impressione è che ancora non comprendiamo tutte le implicazioni di questo termine, che non ne comprendiamo il significato anormale e di conseguenza pensiamo e agiamo in modo inadeguato. Ritornare a non linearità l’epidemia non è una puntura formale: la non linearità è l’essenza stessa dell’infezione. Una comprensione profonda di esso è ancora più importante della conoscenza del virus. E mentre questi concetti – “non linearità”, “esponenziale” – non sono familiari alla maggioranza, ma soprattutto a chi parla in pubblico, agli esperti stessi ea chi stabilisce i provvedimenti, le decisioni proseguiranno con ritardo e insufficiente.

La crescita esponenziale in cui alcune zone d’Italia sono tornate da tempo e altre mai lo sono, significa disparità. Sproporzione in tutto. Ciò significa che, ovviamente, le infezioni aumentano ogni giorno che passa, ma aumenta anche la velocità con cui aumentano. CI SONO aumenta l’accelerazione. Ciò significa che attaccarsi al ballottaggio come se un termometro – un po ‘meglio oggi di ieri, chissà domani – è ora del tutto inutile. Nella modalità esponenziale, la speranza che “forse migliorerà” è solo una fonte di ritardo e quindi di altre infezioni, perché in tale modalità in assenza di misure drastiche può andare solo in una direzione: il deterioramento.

Non solo: il peggio di oggi sarà peggio del peggio di ieri e il peggio di domani sarà peggio di oggi. Questo noioso gioco di parole è la chiave per padroneggiare la logica controintuitiva dell’infezione quando è ormai fuori controllo, insieme alla consapevolezza che una situazione positiva si sta accumulando, diventando rapidamente una massa critica e in attesa di trasformarsi in una percentuale leggermente piccola nei pazienti, cioè i pazienti. bisognoso di ricovero, quindi in pazienti in terapia intensiva, e infine sì, in caso di morte – sempre in una piccola percentuale.

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