IlA Mario Draghi è stato chiesto nell’ottobre 2019 che poteva immaginare di assumere la carica di primo ministro a Roma, se gli fosse stato chiesto di farlo. A quel tempo ha lasciato la sua posizione di capo della Banca centrale europea. La risposta di Draghi 15 mesi fa è stata: “Chiedi a mia moglie!”
Matthias Rob
Corrispondente politico per l’Italia, il Vaticano, Albania e Malta, con sede a Roma.
Ciò che all’epoca era ancora sfuggente è ora diventato realtà: mercoledì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato Draghi di formare il governo di “De Alto Profilo”, come lo chiama il presidente. Con questo Mattarella intende un gabinetto di esperti apartitici che gestiscono gli affari di Stato al di fuori della lotta politica e di potere. Poco si è visto o sentito parlare di Draghi dal suo ritorno da Francoforte a Roma. Non ha partecipato alle discussioni politiche solitamente accese. Si vede raramente nei luoghi pubblici.
Draghi intende formare un governo basato su una maggioranza parlamentare stabile che durerà fino alla fine della legislatura nella primavera del 2023: secondo Mattarella, la seconda crisi di governo dalle elezioni del marzo 2018 doveva essere sicuramente l’ultima. Mattarella ha detto martedì sera dopo che i colloqui esplorativi non sono riusciti a formare un nuovo governo, “mi sento in dovere di fare appello a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento affinché ripongano la loro fiducia in un governo di alto livello che non dovrebbe essere in linea con nessuna formula politica”. Ha detto Alleanza di sinistra. I prossimi mesi sono cruciali per superare la pandemia e la crisi economica e sociale: “Ciò richiede un governo pienamente funzionante”.
Renzi è in porta
Non a caso, da quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato estromesso dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi quasi tre settimane fa, “Super Mario” Draghi è stato nominato candidato ideale per succedere a Conte. Salvo che tutto non andasse male, Renzi ha perseguito questo obiettivo proprio da quando i ministri della sua sinistra liberale Italia Viva si sono ritirati dal governo della Contessa il 13 gennaio: sostituire il disorientato e scontento Conte con Draghi. È vero che ci sono voci che minacciano dall’ala sinistra del movimento populista Five Star di sinistra che si rifiuteranno di sostenere il candidato Draghi in Parlamento.
Ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ancora figura dominante nella dirigenza del movimento a cinque stelle, ha detto recentemente di Draghi: “Mi ha fatto un’ottima impressione”. C’è molto da suggerire che tra i cinque ranghi dello Star Movement, il più grande gruppo politico in entrambe le camere del Parlamento, abbia un gran numero di voti per Draghi.
Quello che è certo è il completo e forse pieno appoggio a Draghi da parte dei socialdemocratici guidati dal leader del partito Nicolas Zingaretti e da Silvio Berlusconi, il liberale conservatore di Forza Italia.