Finanza – L'Italia impedisce la riforma del fondo di salvataggio dell'euro – Economia

Roma/Bruxelles (Dpa) – L'Italia ostacola la prevista riforma del fondo di salvataggio del Meccanismo europeo di stabilità per i venti Stati membri della zona euro. Con il voto del partito di destra del governo del primo ministro Giorgia Meloni, la Camera dei Rappresentanti di Roma ha rifiutato di ratificare i piani. Ciò significa che probabilmente le modifiche non entreranno in vigore all’inizio del nuovo anno come previsto. Altri paesi dell’euro hanno già dato il via libera per farlo. Il fondo di salvataggio resta in vigore nonostante il veto italiano.

Il rifiuto di Roma, preceduto da lunghe discussioni, è stato netto. Alla Camera dei Rappresentanti, la camera bassa del Parlamento, hanno votato contro 184 deputati. 72 hanno votato a favore. 44 si sono astenuti dal voto. In Italia, una coalizione di tre partiti di destra è al governo sotto la guida di Meloni dall’ottobre dello scorso anno. Già durante il periodo dell’opposizione la destra si era espressa contro il pacchetto di salvataggio.

Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è un fondo dal quale i 20 paesi della zona euro possono ottenere prestiti in caso di crisi per garantire la propria solvibilità. È operativo dal 2012. I ministri delle finanze dell’Eurozona hanno concordato la riforma anni fa. La sua entrata in vigore richiede l’approvazione di tutti i parlamenti. In Germania lo fanno già da tempo il Bundestag e il Bundesrat.

Fondi bloccati per il Fondo di Risoluzione

Usando il suo veto, l’Italia blocca i finanziamenti allo European Solution Fund (SRF). Viene finanziato dalle banche per ottenere ingenti somme di denaro in caso di grave crisi bancaria in cui l'Unione europea deve intervenire in soccorso, ad esempio attraverso l'acquisto di asset.

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Un elemento chiave della prevista riforma del MES dovrebbe essere una sorta di pool di partecipazione per il Silk Road Fund: il MES dovrebbe essere in grado di fornire denaro quando il fondo di crisi si esaurisce. Questo “sostegno” dovrebbe entrare in vigore all'inizio dell'anno. La mancata ratifica comporta una grave spaccatura nel settore bancario dell’UE.

In Italia, il vice primo ministro Matteo Salvini della Lega si è opposto in particolare alla riforma, così come lo stesso Meloni. Alla Camera dei Rappresentanti la Lega e Fratelli d'Italia della Meloni hanno votato contro la ratifica. La maggior parte dei rappresentanti del partito Forza Italia, partner della terza coalizione, si è astenuta dal voto. Quelli vicini al Primo Ministro hanno detto che il rifiuto offrirà l'occasione per “nuove considerazioni” a livello europeo.

Il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ha espresso il suo disappunto. Questo sostegno rappresenta una pietra miliare nel cammino verso l’unione bancaria nella federazione. Continuerà a fare pressione sui funzionari in Italia nei prossimi mesi.

© dpa-infocom, dpa:231221-99-377381/3

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