Le infezioni del mondo nero segna un nuovo record globale: l’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato ieri quasi 339.000 casi di infezione da coronavirus in 24 ore, mai così tanti, e il numero totale era di 36,6 milioni. E anche la mortalità continua a diminuire in un giorno più di 5.500 morti. Oltre a 78mila casi di malattia indiana, 42mila brasiliani e 39mila americani, l’Europa è sempre di nuovo un continente al centro del ciclone, con crescenti livelli di contagio e massicce restrizioni ai rimpatri. Per evitarlo, ha detto ieri Angela Merkel, “tornando alla situazione che abbiamo visto in primavera”.
Affari spagnoli
La Spagna rimane un grande paziente europeo e il centro dell’epidemia continentale a Madrid è imbarazzato dalla battaglia politica e legale tra le autorità. 750 casi ogni 100.000 residenti del distretto nelle ultime due settimane hanno portato il governo centrale a imporre il divieto ai cittadini della capitale ea 9 comuni limitrofi di lasciare i propri comuni: venerdì scorso è iniziato un blocco parziale. Ma il presidente della Comunidad Isabella Diaz Ayusa si è opposto all’ordine di Pedro Sanchez di “sopprimere l’economia”, riferendosi al tribunale, che ieri ha dimostrato la sua ragione: la decisione dell’esecutivo socialista “è un’ingerenza nei diritti fondamentali dei cittadini che non sono tutelati dalla legge”. Senza la richiesta della regione per lo stato di emergenza, l’intervento è vietato.
Quindi liberi tutti? Proprio alla vigilia del lungo weekend prima della festa nazionale del 12 ottobre? Diaz Ayusa, infatti, ha chiesto a 5 milioni di cittadini “di non lasciare la città”, in attesa dell’annuncio di “nuove regole più eque, più sensibili e più eque”. Ma qualcosa si farà: nella capitale il 40% dei posti di rianimazione per Covid-19 è già riempito.
Ospedali di Parigi
Qualcosa di simile sta accadendo a Parigi. L’Agenzia sanitaria regionale dell’Ile-de-France ha chiesto agli ospedali e alle cliniche di “mobilitare tutte le loro risorse” dato il “significativo afflusso” di pazienti nelle prossime settimane mentre i casi continuano a un livello allarmante (oltre 18.000 nel Paese due giorni di seguito): anche qui 4 posti letto su 10 in terapia intensiva sono occupati da persone affette da coronavirus. Mercoledì sera Emanuel Macron ha riconosciuto che “il virus circola troppo velocemente”, e ieri i ministri della salute e dell’economia hanno annunciato congiuntamente l’introduzione della “massima preparazione” per Lille, Lione, Saint-Etienne e Grenoble, le cui autorità locali si stanno preparando per nuove chiusure. a cominciare dai bar già operanti nella capitale e Marsiglia.
Germania, la curva sta salendo
Ma anche chi ha vissuto bene questo inizio autunno, come l’Italia, cioè la Germania, ieri ha considerato casi superiori a 4.000, per la prima volta da aprile, esattamente come è successo a noi: “Un aumento allarmante” per il ministro della Salute Jens Span, “e se non stiamo tutti attenti rischiamo di perdere presto il controllo”. Come accade in Repubblica Ceca (5mila casi ieri) e in altri Paesi: ieri anche Olanda, Croazia e Polonia hanno stabilito i propri record.
8 ottobre 2020 (modifica l’8 ottobre 2020 | 23:23)
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