Cambiare i fattori non cambia il risultato: l’operazione rossonera funziona

Una delle prime regole matematiche apprese a scuola è una sorta di filastrocca digitale che non si può dimenticare, che dice: “Cambiando l’ordine di addizione, il risultato non cambia”. Di aspetto arcaico ma semplice nella pratica, questo dettato insegna che l’obiettivo viene sempre raggiunto quando vengono utilizzati gli stessi fattori, anche quando l’ordine del loro posizionamento cambia. Questa regola numerica può essere applicata anche al calcio rivedendola in qualche dettaglio. Il famoso turnover cambia infatti alcuni fattori della squadra schierata, ma se i giocatori selezionati hanno metabolizzato gli schemi dell’allenatore e utilizzano la stessa determinazione dei titolari, si ottiene lo stesso risultato: la vittoria. In questo senso il “Milan” ricostruito contro lo “Sparta” di Praga è una dimostrazione: ha vinto la squadra rivoluzionaria senza un gran numero di titolari, capace di ripetere gli stessi sentimenti tattici visti di recente in campionato e in Europa.

NUOVI FATTORI – Tra infortuni e alternanze, il “Milan” ha cambiato più volte alcuni giocatori nel corso della stagione. Nella partita con lo “Sparta” di Praga però c’è stata una vera e propria rivoluzione: rispetto alla “Sampdoria” ci sono stati infatti dieci cambi rispetto ai padroni di casa del “Genoa”. Sebbene l’avversario non sia stato bandito, molti nuovi giocatori non si sono in alcun modo ritenuti debitori. Tra esordienti, ali e personaggi noti, per molti “rossoneri” in campo era la prima volta che giocavano insieme una partita, e la buona prestazione proposta è un grande segnale per Pioli. La vittoria, infatti, dimostra che gli allievi dei “rossoneri” hanno padroneggiato la formula del maestro emiliano: seguendo il consueto 4-2-3-1, i giocatori del “Milan” hanno capito come ottenere risultati attraverso la velocità e l’intensità ben visibile del gioco. . L’identità è uno dei fattori più importanti per una squadra che vuole crescere: il Milan finora è stato vero e preciso.

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LO STESSO RISULTATO – È risaputo che il coraggio è rischioso, ma il motivo lo trova solo chi corre dei rischi. In una situazione favorevole e con le qualifiche che aveva già in tasca, Stefano Pioli ha raccolto il coraggio di offrire la formazione delle seconde file con la voglia di provare a conquistare il primo posto nel girone con la consapevolezza che non dipende solo dalla sua squadra. Fortunato per la sconfitta del Lille e meritato per la prestazione proposta, il “Milan” ha raggiunto il suo obiettivo e si è affermato come una squadra matura e affamata. La formazione, ridisegnata presso la sede di Praga, composta da esordienti o da fattori di gruppo della squadra rossonera, ha ottenuto lo stesso risultato della squadra titolare: la vittoria. Matematica e calcio sono così lontane e così vicine: quando l’intervento chirurgico viene eseguito con concentrazione, il risultato può essere raggiunto attraverso una varietà di procedure. Se giochi con dedizione e determinazione, puoi vincere nonostante giocatori diversi. Il Milan lo ha dimostrato.

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