Sempre più migranti vogliono andare in Italia: la Tunisia sta violando l’accordo sui rifugiati con l’UE? | Politica

Una grave battuta d’arresto per gli sforzi della Commissione Europea volti a fermare la massiccia migrazione dal Nord Africa verso l’Italia – e quindi verso l’UE.

Sebbene il governo tunisino abbia accettato di fermare le attività criminali dei trafficanti di esseri umani in cambio di aiuti finanziari, la corsa dei migranti attraverso il Mediterraneo non rallenta. Ma: anche in modo significativo.

Più di 100 barconi di profughi, per lo più provenienti dalla Tunisia, sono arrivati ​​sull’isola italiana di Lampedusa, già sovraffollata, solo nel fine settimana. Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, quest’anno in Italia sono arrivati ​​via mare in totale 105.131 rifugiati. Potrebbe raggiungere i 140.000 entro la fine dell’anno, dodici volte di più rispetto al 2019 pre-coronavirus.

Anche la provenienza degli immigrati è registrata statisticamente: più di 70mila provenivano dalla Tunisia. Quasi tre quarti di loro erano maschi adulti, provenienti principalmente dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dall’Egitto e dalla stessa Tunisia.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (la seconda da sinistra) ha raggiunto un accordo con l’autoritario presidente tunisino Kais Saied il 16 luglio. Erano presenti anche il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte

Foto:-/AFP

I numeri salgono alle stelle dopo la stretta di mano

Il problema principale: dalla firma dell’accordo sulla migrazione tra UE e Tunisia la situazione sembra essere peggiorata.

Secondo il ricercatore Matteo Villa (ISPI Milano), nelle sei settimane precedenti l’accordo sulla migrazione, sono arrivati ​​in Italia via mare 17.569 migranti provenienti dalla Tunisia. Nelle sei settimane successive, secondo il Viminale italiano, si sono registrate 29.676 persone, con un aumento del 69%.

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Ciò fa sorgere la domanda: il governo tunisino potrà arginare il flusso di migranti? O forse non lo vuole (ancora)?

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Così la Tunisia spiega i numeri cupi

I politici Ue sono preoccupati, anche perché Bruxelles ha promesso centinaia di milioni di euro. Manfred Weber, 51 anni, CSU/Partito popolare europeo, leader dei conservatori al Parlamento europeo, ha incontrato martedì a Tunisi il presidente autoritario Kais Saied, 65 anni. Il politico della CSU ha parlato bene in un’atmosfera rispettosa, ma il suo messaggio era chiaro. Weber ha detto alla BILD: “I numeri devono diminuire, altrimenti i soldi non affluiranno”.

La parte tunisina ha interpretato i numeri di agosto come una sorta di effetto dell’ultima possibilità: i trafficanti e molti migranti, allarmati dal nuovo accordo, hanno agito secondo lo slogan “ora o mai più”.

Weber spera che questa tendenza abbia successo, ma chiede una nuova politica di vicinato nei confronti della Tunisia e del Nord Africa. È sempre più preoccupato dal dibattito politico in Germania, da destra e da sinistra: “Abbiamo molte persone solidali o morali a riguardo. Ma abbiamo pochissime persone che cercano effettivamente di risolvere i problemi.

Il capo del Partito popolare europeo Manfred Weber, 51 anni, CSU, si è recato martedì in Tunisia per colloqui sulla crisi.

Il capo del Partito popolare europeo Manfred Weber, 51 anni, CSU, si è recato martedì in Tunisia per colloqui sulla crisi.

Foto: foto della coalizione/DPA

A sostenerlo è Daniele Caspari, 47 anni, capogruppo Cdu e Csu al Parlamento Ue. Si attendono maggiori sforzi anche dalla Tunisia. Caspary alla BILD: “I prossimi giorni e settimane dimostreranno se la lotta contro il contrabbando è seria. L’UE non dovrebbe lasciarsi ingannare”.

Jean-Christophe Otgen, 45 anni, portavoce della politica d’immigrazione del Partito democratico libero, ritiene che la Tunisia sia sotto pressione affinché agisca: “Gli accordi migratori con i paesi terzi sono indispensabili per l’Unione europea oggi e in futuro”, ha dichiarato alla Bild. Strade a senso unico: “I partner Ue devono rispettare accordi fissi”.

La Commissione europea continua a fare affidamento sull’accordo

Pochi giorni fa la Commissione europea ha espresso la sua “preoccupazione” per la situazione, ma si è astenuta dal fare dichiarazioni dure. Martedì un insider ha detto al quotidiano Bild che non c’è ancora alcun accordo, ma solo una dichiarazione di intenti.

La posta in gioco per l’autorità della presidente Ue Ursula von der Leyen (64) è alta: l’accordo deve infatti diventare un modello per accordi migratori con altri paesi della regione per limitare finalmente l’immigrazione incontrollata e rimuovere le basi commerciali per immigrazione. I trafficanti vogliono porre fine alle morti insensate nel Mediterraneo.

Un fattore di rischio: la Tunisia potrebbe non essere così desiderosa di ricevere aiuti da Bruxelles come lo era a luglio perché è stato trovato un nuovo donatore: l’Arabia Saudita.

Secondo un rapporto pubblicato da Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) In totale mezzo miliardo di dollari tra prestiti diretti e aiuti. Condizioni: nessuna…

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