Politica monetaria della BCE: decisione comprensibile sui tassi di interesse

DottGli sviluppi nei mercati finanziari di interesse per la politica monetaria dei grandi paesi e delle aree valutarie non possono attualmente essere osservati nei mercati dei tassi di interesse a breve termine, che sono fortemente influenzati dalle decisioni sui tassi di interesse chiave delle banche centrali. L’attenzione dovrebbe invece essere rivolta ai rendimenti obbligazionari a lungo termine, che sono anche, ma non solo, influenzati dalla politica monetaria.

Recentemente, il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a dieci anni ha raggiunto il 5% per la prima volta da molti anni. Il rendimento dei titoli di stato decennali di Gran Bretagna e Italia non è lontano dal 5%. Per quanto riguarda le obbligazioni federali a dieci anni, che fino a poco tempo fa avevano un rendimento negativo, il loro rendimento è ancora leggermente inferiore al 3%. Dato l’elevato livello del debito pubblico e privato in molti paesi, sui mercati finanziari hanno cominciato a sorgere interrogativi sulla sostenibilità di questo debito con tassi di interesse che potrebbero rimanere a un livello più elevato per un periodo più lungo di quanto previsto in precedenza.

La politica monetaria funziona

Rendimenti inaspettatamente elevati sulle obbligazioni a lungo termine hanno un effetto frenante sull’economia simile a quello di un aumento dei tassi di interesse chiave a breve termine. Pertanto, almeno nell’Eurozona, al momento non sembra necessario un ulteriore aumento dei tassi di interesse di riferimento. In effetti, la politica monetaria sta attraversando una fase non insolita dal punto di vista storico, sulla scia del forte aumento dei tassi di interesse di riferimento. Ora l’economia sta inviando segnali molto diversi, rendendo difficile per la politica monetaria esprimere ulteriori giudizi. L’esperienza dimostra che in situazioni caratterizzate da elevati livelli di incertezza è difficile raggiungere il consenso negli organi amministrativi.

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Non c’è dubbio che l’inasprimento della politica monetaria abbia contribuito al significativo calo dei tassi di inflazione negli ultimi mesi. Tuttavia, i tassi di inflazione rimangono molto elevati e, anche se dovessero continuare a scendere nei prossimi mesi, come ipotizzano molti esperti, l’obiettivo del 2% delle banche centrali rimarrà fuori portata per il prossimo futuro.

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