Le azioni in Italia contro i soccorritori in mare sono state interrotte

Al: 19 aprile 2024 alle 17:39

Da sette anni va avanti un procedimento contro i soccorritori in mare in Italia. Gli assistenti – compresi quelli a bordo della nave tedesca “Juventa” – sono stati accusati di collaborare con i trafficanti. Adesso puoi tirare un sospiro di sollievo.

Il tribunale della città costiera di Trapani, in Sicilia, ha concluso che non c'erano prove sufficienti per condannare gli equipaggi di tre navi di salvataggio. Tra queste c'è la nave “Iuventa” dell'organizzazione tedesca “Jugend Saves”.

Otto anni fa gli equipaggi delle navi furono presi di mira dall’allora governo di centrosinistra. Sono stati accusati di collaborare con i trafficanti in Libia. Poi “Iuventa” è stato arrestato in Italia. 21 soccorritori in mare, compresi quelli che lavorano per Medici Senza Frontiere, hanno dovuto rispondere a un lungo caso giudiziario. Rischiavano fino a 20 anni di carcere.

“Farasa politica”

Oggi sulla piattaforma La questione è stata fin dall’inizio una farsa politica. Nell'ambito delle indagini sono stati intercettati operatori umanitari, giornalisti e avvocati.

Medici Senza Frontiere ha affermato che gli sforzi di salvataggio dovrebbero essere deliberatamente descritti come atti criminali. Le ONG ritengono che questo caso rappresenti l'inizio di una campagna diffamatoria pubblica contro il salvataggio in mare di civili. Già a febbraio la procura competente aveva raccomandato di sospendere il procedimento.

Moritz Poppel, ARD Roma, Tagesschau, 19 aprile 2024 ore 16:54

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