La Banca Centrale Europea avverte: la battaglia contro l’inflazione non è ancora finita

Dopo che lo scorso autunno il tasso di inflazione della Germania ha raggiunto l’8,8%, il livello più alto dalla riunificazione, nella prima metà del 2023 è oscillato tra il 6,1 e il 6,4%. Più recentemente era al 4,3%. Sembra che il peggio sia passato. O forse no?

Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea, è scettico. Secondo uno Messaggio Il Financial Times (FT) ha definito “prematuri” i potenziali tagli dei tassi di interesse da parte di De Guindo. L’obiettivo di riportare l’inflazione al target del 2% della BCE sarà difficile da raggiungere.

I prezzi salgono e l’economia si contrae

Da non sottovalutare in particolare gli “ultimi chilometri”. L’aumento dei prezzi del petrolio è un altro aspetto che attualmente influenza gli obiettivi e i compiti della Banca Centrale Europea. “Gli elementi che potrebbero silurare il processo di deinflazione sono forti”, ha detto de Guindos al Financial Times. Ha anche parlato di un “equilibrio molto delicato” che attualmente sta portando ad una bassa inflazione. Poiché gli economisti si aspettano una contrazione dell’economia nella zona euro, la Banca Centrale Europea probabilmente non alzerà né abbasserà i tassi di interesse per il momento, ha riferito il Financial Times.

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De Guindos ha dichiarato al Financial Times che la velocità con cui la stretta monetaria è stata trasmessa dalle banche e dai mercati obbligazionari ai consumatori e alle imprese è stato il fattore “decisivo”. Tuttavia, i cambiamenti nella politica monetaria di solito hanno un impatto sull’inflazione solo dopo un anno. De Guindos consiglia di non trascurare l’inflazione; Se non si prevedono miglioramenti, “dovrebbero essere presi in considerazione i prossimi passi per garantire che l’inflazione si muova verso il nostro obiettivo”.

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Un altro aspetto che mantiene alti i prezzi e agisce come una sorta di motore inflazionistico è l’aumento della spesa pubblica negli Stati membri dell’UE, ha riportato il Financial Times. Italia e Francia hanno presentato i loro piani la scorsa settimana, con entrambi i paesi che pianificano deficit di bilancio maggiori del previsto. Le regole finanziarie dell’UE sono state sospese durante la pandemia e da allora non sono più state reintrodotte. Si prevede che queste norme entreranno in vigore nuovamente l’anno prossimo, dopo più di tre anni.

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