Sei giorni dopo l’inizio degli incendi nel nord-est della Grecia, migliaia di vigili del fuoco stanno lottando contro numerosi incendi. Finora c’è stato poco tempo per stimare l’entità del danno.
Ecco il rapporto di Euronews Bulgaria:
A pochi chilometri a nord di Alessandropoli si può vedere l’entità della devastazione dell’incendio. Ci sono una decina di case in questo villaggio che sono state completamente bruciate. È impossibile che la gente torni a vivere qui perché è inabitabile.
Maschere antifumo
Non ci sono più finestre, né tetto. E si vede che anche se l’incendio è stato domato, dobbiamo comunque indossare le mascherine perché il fumo è nell’aria. È difficile respirare. E puoi vedere dalle colline qui che non è rimasto nulla a causa dell’incendio.
Si ha l’impressione che nulla possa fermare il fuoco. Perché qui il clima è molto caldo, molto secco e talvolta ventoso, il che aumenta la gravità dell’incendio e contribuisce alla sua diffusione.
La situazione è simile nell’80% del territorio greco, dove i venti diffondono il fumo su tutto il Paese, fino a 950 chilometri a sud-ovest, il fumo si diffonde, e si fa sentire anche su alcune isole italiane dove è molto difficile respirare.
Piove cenere sui nuotatori
Alcuni ospiti, quando vanno in spiaggia, quando prendono il sole e alzano lo sguardo, vedono cadere la cenere dal cielo. In questa direzione, dall’altra parte della collina, in montagna, sono stati ritrovati i corpi di 18 immigrati.
Sono entrati in Turchia. Hanno attraversato il fiume a nuoto per arrivare qui. Migranti che arrivano in Europa senza documenti, soldi e telefono. Non sono riusciti a contattare nessuno e chiedere aiuto.
Erano come sepolti vivi. Un portavoce dei vigili del fuoco di Alessandropoli ha detto che il numero potrebbe essere più alto. Intanto continuano a cercare di spegnere gli incendi. Si sentivano in aria gli elicotteri che cercavano di contenere le fiamme. Resteremo qui e riferiremo sulla devastazione che ha devastato oltre 1.600 chilometri quadrati qui in Grecia.