Il pagamento della pensione già maturata in caso di morte deve essere rimborsato?

Supponiamo che un ragazzo subisca la perdita dei suoi genitori. Quindi a causa della difficoltà ha fretta di ritirare l’ultima pensione del defunto, che è già maturata. È noto infatti che non appena viene a conoscenza delle circostanze del decesso del pensionato, l’ente pensionistico sospende tutti i pagamenti. Oltre a quelloINPSnonostante il fatto che la rata sia già arrivata, viene a conoscenza della raccolta e condanna il ragazzo. Quindi è qui che inizia il processo contro di lui per frode. Tuttavia, in questo caso sembra strano che il truffatore possa essere identificato.

Questo è quando solo uno crede che lo stipendio mensile sia già maturato e che doveva essere raccolto solo finanziariamente. Diverso sarebbe se la morte di uno dei genitori fosse occultata all’INPS per continuare a riscuotere le future pensioni non ancora maturate. Quindi, sorge la domanda: «la rendita già maturata deve essere restituita in caso di decesso del titolare del diritto? La risposta a questa domanda è data Cassazione con sentenza n. 28831 del 2018.

Quello stabilito dalla Corte Suprema

Cerchiamo quindi di chiarire il motivo per cui è necessario impostare una truffa, nonostante il fatto che la rata fosse già nelle mani di un uomo che in seguito è morto. La regola è che quando il defunto va in pensione, gli eredi devono immediatamente notificare il decesso all’INPS o ad altro agente pensionistico. Questo obbligo spetta anche alla persona che ha avuto il trustee per riscuotere l’importo. Così Cassazione ha chiarito che continuare a percepire la pensione del defunto è un reato. Pertanto, eventuali assegni accreditati dopo la morte non possono essere incassati e, se effettuati, devono essere restituiti. Infatti, se la pensione è maturata presso una banca o un ufficio postale, le pensioni INPS versate direttamente vengono restituite dall’istituto di credito stesso.

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Di regola, la notifica di morte viene effettuata dal comune, che riceve il certificato di morte e fornisce quindi le informazioni necessarie. Tuttavia, come previsto, anche gli eredi sono tenuti a comunicarlo. Quindi, per rispondere ai dubbi sorti in precedenza, è bene spiegare che in caso di percezione ingiustificata è necessario restituire l’intero importo della pensione riscossa. E questo, stranamente, anche se la morte è avvenuta quando la somma era già matura.

Perché è necessario maturare pensioni già maturate?

Premesso che a livello logico non riusciamo a capire perché la pensione già maturata debba essere restituita in caso di morte, approfondiamo questo tema. Ebbene, il motivo è che chi riscuote la pensione non ha più diritto a riscuotere l’importo nonostante la delega. Questo perché dal momento del decesso la pensione può essere corrisposta solo agli eredi, e perché ciò avvenga è necessario identificare le persone giuridiche. Infatti, un pagamento effettuato a favore di un soggetto non più avente diritto può comportare l’obbligo per l’INPS di essere costretto a restituire tale somma agli eredi. Insomma, anche la riscossione di una pensione già maturata è una frode, perché chi incassa l’accantonamento non ne ha diritto. In definitiva questa sarebbe la risposta della Corte Suprema.

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