Il comprensorio sciistico italiano è quasi terminato

Per molto tempo, i romani si spostavano a poco più di un'ora di macchina verso est per sciare. Ma tutto questo finirà presto.

La situazione nella località sciistica italiana di Monte Levata è disastrosa: gli impianti di risalita sono fermi. Manca la neve ed è da un anno. Nevica poco e i pochi fiocchi che cadono si sciolgono all'istante. In questo modo non è possibile formare un solido manto nevoso. “La neve di marzo non resta”, lamenta il ristoratore Maurizio Monaco al quotidiano italiano La Repubblica.

“Stiamo chiudendo la montagna” è scritto su una delle sbarre. Gli operatori originari si sono arresi e i nuovi inquilini aprono solo nei fine settimana, afferma il rapporto. La regione latina delle stazioni sciistiche intorno all'Aquila è particolarmente apprezzata dai residenti di Roma, poiché è vicina alla capitale italiana. Da quando la neve ha smesso di cadere, gli escursionisti hanno iniziato a camminare verso nord, verso l'Abruzzo. Anche lì molte piste rimangono marroni.

Ai residenti deve essere fornita acqua

Non è solo l'acqua che viene persa sotto forma di ghiaccio. In estate c'è anche la siccità causata dalle piogge. Le case a Monte Lativa sono fornite di camion che trasportano cisterne d'acqua. A causa della mancanza d'acqua, in inverno non è possibile utilizzare i cannoni da neve.

“Dobbiamo cambiare il nostro comportamento”

A Ovindoli sul Monte Magnola, a quote comprese tra 1.200 e 1.600 metri, tra settembre e metà gennaio non è nevicata, secondo un insegnante locale. «D'inverno ho guadagnato solo 6mila euro», ha raccontato al quotidiano Vincenzo Ranaletta. Rimangono solo tre chilometri di piste da sci. “Dobbiamo cambiare il nostro comportamento”, dice il 66enne, forse intendendo cercare un nuovo lavoro.

Il sindaco di Subiaco Domenico Petrini, insieme ai suoi colleghi, ha scritto una lettera infuocata al ministro del Turismo Daniele Santanchi. “Ci sono aziende che sono in perdita al 100%”, ha scritto. Albergatori, panettieri e proprietari di case subirono perdite complete. Il governo ora vuole investire nei comprensori sciistici. È prevista la costruzione di tre nuove stazioni. Resta da vedere se questo aiuto arriverà in tempo. Senza neve anche i migliori impianti di risalita non potranno aiutare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto