Il cinema Armory Berlin proietta opere di Lumiere e Buffet

L’uomo d’affari Bachold si permette di vagare per le strade di Amburgo e sulle autostrade. Il suo autista – metà locale e metà condivisore del potere – sa come sfruttare la sua posizione. Conosce le debolezze professionali e la doppia vita privata del suo datore di lavoro, destreggiandosi abilmente tra i livelli gerarchici e mettendo i suoi colleghi l’uno contro l’altro. Presto si trasferirà dalla sua residenza temporanea ad un nuovo ed elegante appartamento.

Con il film televisivo “Ich fahre Patschold” il quotidiano Norddeutscher Rundfunk ha creato un ritratto sociale amaramente satirico dell’ancora giovane Repubblica Federale. Il film faceva parte di un ciclo contemporaneo in sei parti che Horst Lemier (sceneggiatore) e Peter Bouvet (regista) completarono tra il 1962 e il 1967. La produzione fu trasmessa in prima serata grazie a Egon Munk, allora capo del dipartimento di fiction televisiva della NDR. Munk, fuggito dalla Repubblica Democratica Tedesca nel 1953, era un ex allievo di Brecht. Forse è per questo che il film di Patchold contiene notevoli metafore da “Il signor Puntilla e il suo servitore Matty”. Tuttavia, il servo ora ha imparato la lezione. Non si innamora più del sentimentalismo del suo capo.

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In generale, il lavoro televisivo della coppia Lemire e Beauvais è caratterizzato da una discreta dose di cinismo. Il paese del miracolo economico appare come un quadro complessivo del profitto privato. Circondati da anonime passerelle di cemento, complessi residenziali, padiglioni di consumo e di intrattenimento, non è possibile raggiungere alcun ideale se non il puro successo finanziario. La guerra è passata molto tempo fa, ma è ancora viva nel vocabolario e nelle usanze marziali. Anche le feste in spiaggia vengono organizzate come campagne militari. La politica è vista come lobbying e nient’altro. Non è stata menzionata nemmeno la divisione della Germania. Solo una volta un paio si fanno beffe e vengono immediatamente cacciati dal banco del servizio clienti.

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Saluti a Helga Federsen

Questo abisso viene solitamente presentato come un caleidoscopio personale. “Luck Runs Behind You” (1963) trasforma il denaro stesso in un momento fatidico. In “Trai il meglio da esso!” (1965), Una visita dall’America accende i più vividi sogni di progresso. In “Geibelstraße 27” (1966), un condominio medio ad Amburgo appare come la scena di un reciproco intrappolamento.

La parodia delle vacanze “Time Train”, girata in Italia nel 1967, ha il più alto numero di spettatori della serie. E ora la società chiusa della Repubblica Federale viene trasportata nel Mare Adriatico per celebrare lì gli stessi rituali insignificanti. Nei suoi momenti più forti, questa farsa ricorda la commedia situazionale di Jacques Tati. La grande Helga Feddersen – presente in tutti i film della serie – dà all’assurdità un fondamento sorprendentemente comprensivo. Non c’è speranza se non nel fallimento.

Serie “Dall’Archivio TV” all’Armory Cinema: “I Drive Patschol” uscirà il 29 ottobre. “Geibelstrasse 27” ha debuttato il 25 novembre. E “Time Train” il 9 e 16 dicembre. Il programma è qui sotto dhm.de/zeughauskino

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