In Svizzera è stato necessario interrompere i lavori in una zona non autorizzata del comprensorio sciistico.Immagine: Pietra angolare
La nuova pista da sci Gran Pica di Zermatt-Cervinia è ora nel mirino delle autorità italiane. La Procura di Aosta (I) ha aperto un’inchiesta sui lavori sul versante italiano della falesia.
Secondo l’agenzia ANSA la zona di competenza della Procura di Aosta si trova nel fondovalle. È proprio questa l’area dove a metà novembre si svolgerà la seconda sezione dei Mondiali maschili e femminili.
“Il lavoro è quasi terminato e procede bene nelle due sezioni del territorio italiano”, ha detto mercoledì in consiglio regionale l’assessore allo sviluppo economico Luigi Berschi, rispondendo a una richiesta del gruppo Progetto Cittadini Progressisti. Ha spiegato che la società che gestisce i lavori “aveva già adottato misure l’anno scorso per ottenere tutte le approvazioni e i permessi per andare avanti”.
Il piano è di venire qui il prossimo fine settimana (5 e 6 novembre).Immagine: Keystone
Parzialmente fuori dall’area omologata
Da parte svizzera, martedì la Commissione edilizia vallesana ha imposto il divieto immediato di utilizzo di alcuni impianti sul ghiacciaio Theodul a Zermatt. Sulla base della disposizione delle piste proposta, la commissione ha constatato che alcuni impianti si trovavano su un’area molto piccola al di fuori del comprensorio sciistico omologato in territorio svizzero.
Secondo il comitato organizzatore le gare non sono in pericolo. OK ha annunciato martedì che non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno, la correzione corrispondente verrà effettuata senza problemi senza influenzare la pista dal punto di vista sportivo.
L’Associazione dei giuristi climatici, che rappresenta gli interessi del WWF, di Pro Natura e di Mountain Wilderness Switzerland, chiede alla commissione edilizia cantonale di prorogare il divieto di lavori di costruzione.
Mercoledì il club ha fatto nuove accuse. Le immagini della webcam Matterhorn Glacier Paradise hanno mostrato che il 25 ottobre, nonostante il divieto di lavoro, su una parte del ghiacciaio fuori dal comprensorio sciistico si trovava un escavatore. (NI/DAP)
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