Ecco uno smartphone pubblico per la cittadinanza per ridurre il divario digitale

È chiamato “kit di digitalizzazione“Affermando la chiarezza e l’estro comunicativo che contraddistinguono l’attuale governo, ma possiamo già definirlo”.cittadinanza smartphone«.

Dopo TV bonus è per la connessione a banda largasenza dimenticare il bonus mobilità, ecco un nuovo emendamento al budget che mira a ridurre il digital divide. Destinatari dell’iniziativa sono tutte le famiglie che non hanno un contratto per connettersi a Internet e nemmeno un contratto per un telefono cellulare, escludendo quindi le famiglie che hanno già richiesto un bonus sul PC.

Il requisito fondamentale è sempre lo stesso, avere un ISEE inferiore a 20.000 euro, e il limite di spesa totale dell’iniziativa è stato fissato in 20 milioni di euro per il 2023. Sarà data la preferenza ad una sola persona per famiglia e si compone di un “cellulare” dotato di app IO, e di un abbonamento che consente la consultazione online delle due agenzie di stampa.

Sarà inoltre necessario disporre di uno SPID (sistema pubblico di identità digitale), e uno smartphone che includerà un abbonamento alla connessione verrà fornito in comodato d’uso gratuito per un anno. Non è ancora chiaro chi dovrà pagare il bonus e quali modalità verranno adottate, così come se alla fine del primo anno il prestito verrà prolungato, se lo smartphone verrà semplicemente restituito o l’utente potrà rimborsarlo.

Tuttavia, è possibile che gli operatori di telefonia mobile debbano scegliere gli smartphone da trasferire agli utenti e le modalità di prestito. Sperando che quello che è successo con il bonus per il PC non si ripeta, il che ha portato a una sorta di monopolio per una compagnia telefonica.

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