Controverso accordo con il Ruanda: Sunak evita la sconfitta alla Camera dei Comuni

Al: 18 gennaio 2024 alle 00:07

La Camera dei Comuni britannica ha approvato una controversa legge che prevede la deportazione dei migranti in Ruanda. Il voto è stato visto come un test importante per il primo ministro Sunak, che ha anche dovuto affrontare resistenze all'interno dei suoi stessi ranghi riguardo ai piani.

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha superato la resistenza interna del partito in una disputa sulla politica di asilo del suo paese. Una nuova legge volta a forzare le deportazioni in Ruanda, nell'Africa orientale, ha ricevuto stasera i voti necessari in Parlamento. 320 deputati hanno votato a favore del disegno di legge, mentre 276 deputati si sono opposti.

Il governo britannico vuole deportare in Ruanda le persone che entrano nel paese senza i documenti necessari, indipendentemente dalla loro origine. Dovrebbero chiedere asilo lì; Non ci sono piani per il ritorno in Gran Bretagna. La più alta corte britannica ha criticato questo ordine e lo ha definito inaccettabile.

Per la destra i piani non vanno abbastanza lontano

Il governo ora vuole dichiarare il paese dell’Africa orientale, che i critici accusano di violazioni dei diritti umani, come un paese terzo sicuro ai sensi della legge. Ciò ha lo scopo di impedire il più possibile il controllo giudiziario delle deportazioni pianificate. All'ala destra del Partito conservatore di Sunak questo non basta, poiché alcuni vogliono anche rendere impossibili i ricorsi ai tribunali internazionali.

Le forze moderate del partito lo hanno rifiutato, per paura di violare gli accordi internazionali. Nella fase successiva, la legge passerà ora alla Camera dei Lord britannica, la seconda camera nel processo legislativo.

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La Commissione critica i piani britannici

Gli oppositori del progetto, come l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sono arrabbiati. Affermano che non esistono vie legali per entrare nel Regno per i richiedenti asilo. I piani violavano anche gli obblighi relativi alla protezione dei rifugiati. Il fatto che il governo voglia porsi per legge al di sopra delle decisioni dei tribunali viola anche il principio della separazione dei poteri.

La Gran Bretagna ha già pagato centinaia di milioni di sterline al Ruanda senza che nessuno arrivasse. Il Partito Laburista parla di un trucco politico. L’allora primo ministro Boris Johnson una volta redasse l’accordo sul Ruanda – secondo i critici – per distogliere l’attenzione dallo scandalo Partygate.

Christophe Brussel, ARD Londra, Tagesschau, 18 gennaio 2024, 00:11

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