BAnche altri paesi potrebbero chiudere i battenti, motivo per cui la riforma dell’UE sull’asilo rimane bloccata, nonostante la mossa di Berlino questa settimana. Il nuovo contenzioso tra Italia e Germania mette in luce la dura contraddizione che da anni divide i due Paesi: l’Italia vuole ridurre il numero di ricoveri e il governo federale ha priorità umanitarie.
Il business dei contrabbandieri
I soccorritori marittimi privati incarnano il dilemma politico e morale che l’Europa si trova ad affrontare nell’era della migrazione irregolare di massa. Permettere ai richiedenti asilo di annegare non è un’opzione giustificabile per gli stati costituzionali occidentali; D’altro canto, prenderli di mira nel Mediterraneo facilita il loro business per i trafficanti e non riduce gli incentivi a compiere traversate pericolose.
La Cancelliera non può risolvere questo conflitto con una “parola forte”, perché il Bundestag ha già deciso di sostenere finanziariamente le organizzazioni umanitarie. Tuttavia, i politici tedeschi devono chiedersi se sia davvero saggio imporre (indirettamente) oneri a un importante partner dell’UE.
Se il semaforo vuole un salvataggio in mare, dovrebbe essere organizzato dallo Stato o almeno assumersi il compito di salvare le persone, e ha ragione il ministro degli Esteri italiano. C’è una buona ragione per non farlo: la Germania ha raggiunto i limiti delle sue possibilità in termini di immigrazione.