“Vieni in Parlamento, altrimenti lo spegnerò subito”. Conte ora è all’angolo

Oggi sono attesi veri e propri showdown. Prima del pranzo Giuseppe Conte rischia seriamente la digestione. Alle 13.00 la delegazione di Italia Viva si recherà a Palazzo Chigi per cercare di trovare un terreno comune e scoprire se ci sono le condizioni per andare avanti. L’esperienza di Jalarosi potrebbe essere giunta al termine, e oggi potrebbe essere riconosciuta. Escursione a interviste pubbliche chiuderà alle 19 Liberi e equuali, che incontrerà il presidente del Consiglio, chissà di che umore. Renzi sicuramente non si arrenderà e chinerà la testa Fondo di recupero: continuano a porre il veto alla sala di controllo per la gestione del progetto, proponendo invece una divisione “rafforzata” della missione coinvolgendo tutte le forze politiche maggioritarie e il parlamento.

Ieri l’avvocato ha incontrato il Movimento 5 Stelle e il Pd, che sostanzialmente hanno ripetuto (davanti alle telecamere) quello che era facilmente prevedibile: l’esecutivo deve andare avanti senza fare nulla rimpasto di personale. Resta però da vedere se Italia Viva avrà la stessa posizione dopo il vertice con il premier. Lo stesso Conte è convinto di aver fatto i passi giusti per fermare l’offensiva Matteo Renziche in effetti ha fornito una battaglia completa per il suo popolo. Intanto il capo di Jalarossi è riuscito a convincere M5S e Pd: maggiore collegialità di scelta, soprattutto in termini di ripresa. “Non sono certo uno che considera necessarie le permutazioni. Queste sono le parti che volevano una spiegazione“, – dice il Presidente del Consiglio. Ma il fondatore di IV non vuole cadere trappola: “Il problema non è cambiare pochi pezzi. Conte pensa di avere la squadra migliore del mondo? Buona. Fissiamo argomenti specifici“.

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L’ultimatum di Conte

I dubbi riguardano la task force di sei super manager, a cui sarà affidata la supervisione tecnica dei progetti. Temo che in questo modo le funzioni e il ruolo dello Stato possano essere indeboliti. Ecco perché oggi Renzi ripeterà con fermezza il “no” esercito di tecnici di Yves. Continua a fidarsi della sua squadra con questo cerca da Comte che chiarisce come intende andare avanti: “E deve farlo in parlamentoEx segretario democratico, riferisce Repubblica, non perde l’esplosione dietro le quinte: “Chi crede che mi rifiuti magari con minaccia elezioni o l’uso di un’emergenza pandemica, non ha capito nulla. Sono responsabile, ma dobbiamo cambiare in termini di sostanza e metodoIn traduzione: sono pronto a staccare la spina.

E potrebbe farlo entro la fine dell’anno. sì perché c’è già una data cerchiata in rosso: Lunedì 28 dicembre. Quel giorno Renzi potrebbe alzarsi dal suo posto nell’aula di Palazzo Madama e far crollare tutto. Accusa e decreto di chiusura del primo ministro »un stagione politica“Chiedere di aprirne uno nuovo. D’altro canto, va ricordato che il sistema in Italia prevede che il Presidente della Repubblica debba verificare se parlamento ci sono numeri per formare un nuovo governo. “E quando vengono trovati, è fatto. Altrimenti, spetta al voto. Ma quei numeri ci sono“, – ha assicurato in una recente intervista il leader di Italia Viva, convinto che in parlamento si possa creare una nuova maggioranza senza tornare al voto.

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