SANTO SUNDAY – JUVEY DEVE, MA ORA HAI BISOGNO DI UN SALTO DI QUALITÀ. DYBALA DOVREBBE RECUPERARE, E ANCHE A PIRLO. CALCIO A RISCHIO, CHE DEVI FARE SOLO DA PERSONE GRAVI E MALATE ORA

Il primo quarto di stagione è chiuso. La terza, inutile, dannosa, folle sosta per le Nazionali ci offre l’occasione per riassumere quanto visto finora. Ci aspettavamo qualcosa di più grande? Quanto ai punti, quelli rimasti al Crotone gridano ancora vendetta, e nel girone finale contro la Lazio, mentre in termini di gioco e crescita bisognerà comunque dare tempo alla nuova creatura che Pirlo sta formando. . Devo essere sincero: avendo letto con grande attenzione la tesi presentata dal nuovo tecnico della “Juventus”, vedo poco in campo le sue idee espresse in Kaverchan. Ma soprattutto lo trovo anche normale e logico. Una cosa è pensare a come sviluppare tutto gradualmente attraverso la crescita, a partire dalla “Juventus” sotto i 23 anni, un’altra è – da applicare in pratica, quando i punti pesano come macigni.

Quindi, finora abbiamo visto un 4 4 2 lineare, con attaccanti esterni pronti a lavorare nella doppia fase, e una difesa che quando si costruisce il gioco va a tre. Non c’è idea di dominanza in una partita, che non è sempre applicata, aggressività immediata sulla palla persa e un certo motivo offensivo che deve ancora trovare un equilibrio. Ma soprattutto, viste le tante assenze, il poco tempo al lavoro e il solito “prezzo del noviziato”, vorrei promuovere questa prima parte di stagione con le sei e mezzo. Adesso, invece, con la ripresa di Campionato e Champions League, con il ritorno dei vari De Ligto, Alex Sandro e con la fase del calendario, che comprende da qui a Natale, Cagliari, Benevento, Torino, Genoa, Atalanta e Parma, mi aspetto un salto di qualità definitivo. almeno in termini di punteggi.

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Dobbiamo essere molto onesti. Se la Juve vuole restare protagonista, dovrà sfruttare al meglio questa parte di stagione, raccogliendo tanti punti in campionato e passando il girone in Champions. Non voglio essere troppo duro, ma il tempo per un alibi da sabato prossimo non esisterà più. L’ultima partita alle Olimpiadi ci ha lasciato con la Juve, che cresce sia per gli uomini che per il gioco, ma mi dispiace tanto per i due punti persi che in un campionato come questo, alla fine, possono essere ricordati amaramente. Attenzione, al momento nessuno crea la sensazione di poter scappare o di essere nettamente al di sopra degli altri. Dal Milan alla Roma, dal Napoli all’Inter, tutti affrontano una serie di problemi problematici: i ragazzi della stagione, iniziata in totale continuità con la precedente.

La Juventus deve ancora inserire Arthur, elemento che potrebbe dare un famoso cambio di passo al centrocampo e ripristinare Dybala, in relazione al quale credo sinceramente che le tante critiche ricevute siano generose. Jojo sta male fisicamente ed è visibile a tutti, ovviamente in questo particolare momento storico non può chiedere un aggiornamento di 15 milioni di euro, ma non può essere scaricato come nelle ultime settimane. Possiamo piuttosto parlare del suo ruolo nella nuova “Juve”. Questo è un argomento che Pearl dovrà affrontare. È chiaro che ora 4 4 2 l’Argentina stenta a trovare un posto, ma credo che la “Juve” di quest’anno debba valorizzare un reparto offensivo estremamente interessante che può dire la sua sia in Italia che in Europa. Dimmi oggi quante squadre possono permettersi la nostra capacità di fuoco. Tra i tanti compiti di Pearl, penso che questo sia il più rilevante e in un certo senso delicato.

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Fuori dal campo è stata una settimana in cui la Juventus si è classificata seconda. La campagna napoletana ha ricevuto un nuovo verdetto negativo con motivazioni ancora più dure e comprensibili. De Lawrence e i suoi collaboratori (leggiamo cose davvero orribili) vogliono continuare e si rivolgono anche a Connie. Avanti, adesso sono lasciati soli e convinti di avere un motivo, tanto da ricordare i famosi giapponesi nascosti nella giungla che non si arresero nemmeno dopo la fine della seconda guerra mondiale. Calcio italiano ai cancelli “per difetto” un grido di dolore è stato sentito da Morota e dal presidente Dalo Pin. La situazione è così fragile che oggi più che mai abbiamo bisogno di persone e relazioni serie per garantire la stabilità del sistema e una via d’uscita da questo momento difficile. Tutto il contrario di quello che arriva dal Napoli.

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