Regioni: “Azalina” non è “apprendimento a distanza irresponsabile”. Ministro: “Studenti che non spendono”

Continuano le tensioni tra le regioni e il governo nel campo della formazione a distanza. Questa volta la Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni attaccherà il ministro dell’Istruzione. In serata è poi intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranz a sostegno della tesi del governo: “Stiamo lavorando per rendere disponibili le scuole”.

“Abbiamo offerto al governo l’apprendimento a distanza per le scuole secondarie per ridurre il picco di utenti nelle grandi aree urbane.

La risposta di Azalina: “Scuola luogo sicuro”

“Stiamo completando il monitoraggio dei contagi a scuola nella quarta settimana”, ha risposto ai microfoni “Di Martedì” de La7 il ministro dell’Istruzione. “La crescita è piccola, il trend è lo stesso delle settimane precedenti. “Mi dispiace”, ha aggiunto, “qualcuno pensa che gli studenti possano essere spesi”. Il ministro ha ribadito con forza quanto affermato nei giorni scorsi: “La scuola ha dato tanto, abbiamo lavorato tutta l’estate per riportare gli studenti. Dobbiamo seguire l’esempio delle scuole. La scuola ha regole, distanza, gel, maschere. Nei giorni di studente è il momento più sicuro. “. Azalina ha anche detto che stava chiedendo test rapidi per le scuole, “non possiamo bloccare una classe per il raffreddore”, ha commentato.

Il caso è stato sollevato ieri dai governatori delle regioni

“Non ne stiamo parlando”, – questa è stata l’umile risposta di Azalina, quando a metà di ieri alcuni governatori si sono rivolti al presidente del Consiglio Giuseppe Conte in videoconferenza con la richiesta di ritorno alla formazione a distanza per le scuole superiori.

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“Non ne stiamo parlando”, era il muro del ministro perché, ha detto, le epidemie in classe stanno resistendo al momento perché i protocolli funzionano perché i genitori e gli studenti vogliono essere presenti, come ha promesso l’esecutivo per mesi.

Si spera che lavoreremo in modo che la scuola sia a scuola

“Stiamo lavorando affinché le scuole possano continuare a operare in presenza”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, nello spettacolo “Di Martedì” La 7. “I giovani hanno pagato un prezzo altissimo per la chiusura di scuole e università, e ora dobbiamo cercare di alzare la soglia dell’attenzione”, ha aggiunto. Chiudere le scuole, ha sottolineato, “è stata la scelta più difficile”.

“Rispetto a marzo-aprile”, ha detto Speranz, “quando il nuovo coronavirus ha colpito principalmente la Lombardia e alcune regioni del nord, la grande differenza è che ora il contagio è presente in tutto il Paese”.

“Nessuna regione può sentirsi libera e indenne dai rischi”, ha detto, perché la curva dell’epidemia “è in crescita in tutta Italia”. Lavoriamo, ha proseguito, “per evitare le misure più radicali, dobbiamo lavorare per sfruttare quello che abbiamo sugli altri paesi”.

Ha notato l’andamento della malattia nelle prossime settimane Speranza, “dipenderà dalle misure prese dal governo e dalle regioni e dal comportamento della gente”.

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