Nella sua produzione di 11 raccolte di poesie, l’autobiografia e il mito classico sono i temi dominanti; per il suo stile veniva spesso paragonato Sylvia Platt e Anne Sexton. Raccolta di poesie del Premio Pulitzer, Iris selvatiche, è stato pubblicato in Italia da Gianno. Nel 2019 è stata pubblicata la raccolta Accidenti (Dante e Descartes 2019).
Il Premio Nobel Gluck, che i prestatori di pegno non hanno riconosciuto come favorito (tra i nomi femminili più apprezzati quest’anno c’era un’altra poetessa, la canadese Anne Carson e scrittrice americana della Giamaica Kincaid caraibica), è ancora una volta una carta dopo la doppia assegnazione dello scorso anno a Olga Tokarchuk e Peter Handke. Gluck è la prima poetessa a ricevere il Premio Nobel da quando le è stata conferita la Wislawa Szymborska polacca nel 1996.
Nella sua biografia, l’anoressia, che ha sofferto durante l’adolescenza e la prima infanzia, è stata un’esperienza importante. Per combattere la malattia, lo scrittore ha intrapreso un percorso psicoanalitico, rinunciando a un certo punto all’università. La sua prima raccolta di poesie dal 1968 è intitolata Primordiale; in seguito, dopo diversi anni di silenzio, pubblicò Casa nella palude (1975) e all’inizio degli anni ’80, Trionfo di Achille (1985) in cui traduce la perdita di tutti gli effetti personali a causa di un incendio nella casa in cui viveva nel Vermont.