Piemonte: una storia della Valle Stora de Demonte – Viaggio

Ci sono abbastanza case in pietra in Valle Stura di Demonte, i cui abitanti sono solo pochi. Questa valle delle Alpi Marittime, che si estende dal confine francese lungo il Colle della Maddalena fino a Cuneo, nel Piemonte meridionale, aveva una popolazione di circa 20.000 abitanti. Dieci resti. Molti villaggi sono deserti. Pochi hanno osato ricominciare da capo: uno di loro è stato Bartolomeo Bruno anni fa, che aprì l’Albergo della Pace nel borgo di Sambuco e attirò turisti da tutto il mondo con la sua ospitalità e gastronomia. L’ultimo è stato Noto Reville, ex fautore che in seguito si dedicò alla storia della valle.

In onore della sua memoria, c’è un piccolo museo nel villaggio di Paralup, a un’altitudine di 1.360 metri. È dedicato alla storia della liberazione nella seconda guerra mondiale e alla storia della difficile vita quotidiana nella regione. Rivelli, scomparso nel 2004, ha registrato i ricordi dei residenti. Un tesoro storico conservato nella ricostruita Paralup. L’archivio museale, gestito dalla Fondazione Nuto Revelli, conserva anche la memoria delle donne della resistenza.

Il luogo di pellegrinaggio di Sant’Anna de Vinadeo, che si aggrappa a un pendio montuoso nel sud della valle a un’altitudine di 2.020 metri, è stato vitale nel corso dei secoli. La chiesa del XVII secolo richiede attenzione da parte dei visitatori in quanto le pendici sono parallele a quella. E ovunque nella chiesa, immagini di bambini e mazzi di fiori ci raccontano del fatto che Sant’Anna, la madre di Maria, ha risposto a molte preghiere.

nutorevelli.org; santuariosantanna.eu

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