monsignori, parroci e monaci, ecco chi Bergolio – Libero Quattidiana – eretico

Andrea Senchi

Un tempo i preti “dissidenti” occupavano spesso incarichi progressisti o straordinari. Sotto Francesco accade il contrario: la rivolta di vescovi, preti e monaci, fedeli alla maestria cattolica e spesso uniti, senza riconoscerlo papa. Molti citano le imbarazzanti rivelazioni del primate belga Godfried Danils (morto nel 2019), che nella sua autobiografia ha citato la “Mafia di San Gallo”: un gruppo di cardinali ultra-progressisti (di cui faceva parte) che ha cercato di intronizzare Pietro il Modernista, e il loro campione era proprio Bergoglio. La biografia, mai tradotta in italiano, non viene smentita dal Vaticano. Lo stesso afferma il libro del biografo Francesco Austin Iveri, che raccontava del “Bergolio Team”. In dettaglio: ci sarà “Universi dominici gregis”, la costituzione apostolica di Wojtyla, che separa gli autori delle manovre preconclave: i cardinali distaccati, il conclave invalido. Inoltre, i discorsi di Bergoglio sono considerati da molti eretici, e poiché il Papa esercita il potere solo come guardiano della fede, l’arcivescovo polacco Jan P. Lenga ha lasciato senza rimpianti l ‘”usurpatore eretico” Francesco, concludendo che stava diffondendo “bugie e peccati”. Marguerite Rene H. Grazida, l’onorevole vescovo del Texas, dubita delle dimissioni di Ratzinger dal primo giorno. Vescovo straordinario di Ferrari, mons. Luigi Negro ha dichiarato: “Benedetto XVI ha subito enormi pressioni per dimettersi”. Di recente l’arcivescovo Carlo Maria Vigano, uscito dall’esilio, ha identificato in Bergoglio un agente delle forze anticriste poste sul trono di Pietro dalla “chiesa profonda” per sostenere il Nuovo Ordine Mondiale. Wigan concorda con il famoso teologo Mons Antonio Livio, il defunto da poco, scelto da Bergoglio con un piano ben organizzato iniziato con il Vaticano II: “Per più di cinquant’anni teologi eretici e malvagi hanno provato il potere, e ora ci sono riusciti”.

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VATICANISTI E STUDI
Tra i sacerdoti c’è don Alessandro Minutello, che, avendo due dottorati in teologia, ripete, litigando quotidianamente sul canale Facebook “Radio Domina Nostra” (45mila iscritti), perché Bergoglio è un usurpatore, apostata ed eretico. Fu scomunicato due volte (record): sia per eresia – e tuttavia aderisce pedissequamente al Catechismo – sia per scisma, poiché si dichiara fedele a Benedetto. È il più perseguitato a livello legale e mediatico: all’inizio è stato oggetto di mafia e calunnia, e oggi è stato condannato. E sempre più religiosi, vaticani e studiosi stanno arrivando alle sue conclusioni. Con don Minutela, don Enrico Rancalia, che ricorda: “Lo stesso Bergoglio ha dichiarato di non essere il vicario di Cristo. Cos’altro ti serve? E don Enrico Bernasconi, per il quale: “La Massoneria ha preso il controllo della Chiesa, e la maggior parte dei cattolici non se ne accorge o è indifferente”. don Ruben Martinez Cordera cita l’intervento di Obama-Clinton per paralizzare le finanze vaticane prima delle dimissioni di Ratzinger: “Bisogna essere ciechi o molto ingenui per pensare che Bergoglio è il papa”. Don Paulo Dorneles, dottore in diritto canonico, è sarcastico: “Bergoglio non è un cattivo papa: è un antipapa, un combattente consapevole dell’eresia e dell’apostasia. Lo hanno scelto illegalmente per distruggere ciò che restava della Chiesa cattolica, e lo fa a causa della codardia di vescovi e preti e della connivenza beota di milioni di credenti “.

UNIONI CIVILI E DOTTRINA
Tra i frati francescani Alexis Buñola, è passato alla cronaca per aver evidenziato gli errori e le incongruenze nelle dimissioni di Benedetto. Gli eremiti scozzesi padre Stephen De Craddeck, la sorella Colette Roberts e il fratello Damon Kelly furono scomunicati dalla chiesa per incarichi simili. Quest’ultimo è don Fabio Ragusa, che è stato severamente licenziato pochi giorni fa per aver contestato le “opinioni personali” di Bergoglio per le unioni civili, contrarie alla dottrina cattolica, come sottolinea la stessa Santa Sede. Se le “uscite” non vengono ignorate dalle gerarchie e dai media mainstream, fingono di essere pazze o “tradizionaliste”. Teologi che hanno ricoperto incarichi prestigiosi hanno concluso la loro carriera; chi è stato licenziato; gli scomunicati hanno perso tutto: parrocchia, stipendio, reputazione. Contraddire il “nuovo corso” costa così tanto, ma quasi tutti ripetono: “Non siamo stati noi a lasciare la Chiesa, ma la Chiesa ha fatto di tutto”.

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