L’Italia è un punto caldo del cambiamento climatico e la recente alluvione è solo un presagio. Il governo ora ha bisogno di concetti veloci.
Dalla siccità al disastro: questo è il destino che sta vivendo oggi la regione Emilia-Romagna, nel nord Italia. L’anno scorso tutto il Nord Italia, in particolare la Pianura Padana, è stato colpito da una siccità senza precedenti. Lo scorso inverno, così come nei primi mesi primaverili di quest'anno, le precipitazioni sono state ancora una volta molto scarse. Si rischiava che si ripetesse quanto accaduto l’anno precedente, con il prosciugamento dei campi e diffusi fallimenti dei raccolti.
Nei prossimi mesi si verificheranno anche fallimenti e addirittura la perdita completa del raccolto, ma per il motivo esattamente opposto: un vero e proprio diluvio sommergerà gran parte della regione e causerà gravi danni alle città, ai campi e alle infrastrutture.
“Condizioni meteorologiche avverse”: questo termine fa ormai parte del vocabolario quotidiano anche in Italia. La causa dell’aumento degli eventi meteorologici estremi è entrata anche nella conoscenza quotidiana: il cambiamento climatico, o meglio la catastrofe climatica. L’Italia è un punto caldo del cambiamento climatico, un paese che dovrà affrontare aumenti della temperatura superiori alla media.
Meteorologi e fisici stanno ora spiegando su tutti i canali televisivi italiani che non dobbiamo accettare questo sviluppo, perché le cose potranno solo peggiorare rispetto a adesso se il riscaldamento globale non verrà fermato. Per ora, dicono gli esperti, dobbiamo prepararci alle conseguenze potenzialmente catastrofiche del cambiamento climatico: rendere le città e le infrastrutture resistenti alle intemperie, per così dire.
Anche l’Italia si trova ad affrontare un programma multimiliardario di investimenti essenziali. Lo sa bene anche il governo di destra guidato da Giorgia Meloni, con il ministro della Protezione civile Nelo Musumeci che ora parla di “miliardi che servono per la prevenzione”. Ci saranno anche soldi, grazie al programma NextGenerationEU. Ma ciò che ci manca sono concetti avanzati. Ce n’è urgentemente bisogno adesso.