L’ipocrisia del calcio italiano è seconda solo all’ignoranza. Non sa che giocando per la Juve Napoli il virus infetterà i biancaneri
Questi sono i paradossi dell’Italia. Lo avremmo scritto se avessimo mantenuto il sostegno di un paese civile. Scriviamo invece che questa è l’ipocrisia dell’Italia. Perché è impossibile segnare diversamente le due righe che la Federcalcio ha scritto per accompagnare la convocazione di Roberto Mancini in Nazionale.
“Come precauzione, non sono stati inclusi nell’elenco dei giocatori a cui sono stati chiamati Napoli prevede di testare lo sviluppo del quadro epidemiologico associato ai casi di positività recentemente identificati da Covid-19 “.
L’Italia non chiama i giocatori del Napoli per paura che possano essere contagiosi. La decisione giusta. A cui ci iscriviamo pienamente. Ma dovrà affrontare una scelta fatta fino ad ora dalla Lego Serie A, per la quale la Juventus Napoli giocherà regolarmente domenica sera.
La storia è ben nota. Domenica scorsa il Napoli ha giocato contro il Genoa, che in realtà era un polo calcistico. Adesso, sei giorni dopo, gli aspetti positivi di Genoa 19. Adesso sono due a Napoli: Zelinsky e un impiegato COSTS che collabora con il direttore sportivo Cristiano Juntoli.
Domani ci saranno altri tamponi. È possibile che altri aspetti positivi portino al Napoli. Ma il Napoli dovrà ancora giocare, potrà chiedere l’eccezione solo se raggiungerà dieci punti positivi. Al calcio italiano non interessa che ci sia un gruppo che tutta la squadra può essere contagiosa. Meno di tutto alla Juventus. Chi vuole tre punti e amen.
E poi Roberto Mancini – quanto al giorno in cui ci ha spiegato, un vero virologo, che gli stadi potevano riaprire perché non c’era pericolo di contagio per strada – accetta il doppio standard che avevano i comunisti: i giocatori del Napoli non li chiamano perché possono contagiarli.
Il vinologo Mancini ovviamente non sa che se Juventus-Napoli giocherà il virus in Nazionale, Bonucci e Chiellini lo guideranno. Dopo mesi di pandemia, il calcio italiano ancora non se ne rendeva conto. Per i nostri alunni di terza elementare, è un fatto acquisito, come tre volte tre fa nove. Ma forse non tutti nel calcio italiano lo sanno (questo è tre volte tre fa nove).