Lombardia, nuova ordinanza: confermato il coprifuoco,

La Regione Lombardia sta attuando un altro decreto sulla lotta al coronavirus, in primis per allineare le norme regionali a quelle nazionali stabilite dall’ultimo posto di blocco del governo Conte il 24 ottobre. I provvedimenti entrano in vigore dalla stessa sera del 27 ottobre e confermano sostanzialmente le decisioni già prese, tra cui il coprifuoco dalle 23:00 alle 5:00 e la formazione a distanza per le scuole superiori. Ma le misure regionali sono valide fino al 13 novembre, nazionale – fino al 28 novembre.

La firma è stata messa mercoledì sera dal presidente Atilio Fontana al termine di una videoconferenza con i vertici dei gruppi di maggioranza e opposizione in giunta regionale e sindaci dei capoluoghi di provincia della Lombardia.

Covid, le infezioni stanno crescendo

Nella premessa Pirelon afferma che lo sono crescendo entrambi i casi positivi e il valore della RT, che è passato da 1,68 (5-11 ottobre) a 1,93 (12-18 ottobre). Nella prima delle due settimane la frequenza dei nuovi casi positivi è stata di 16,4 (media giornaliera) per 100mila abitanti, nella seconda settimana è aumentata a 38.

Si diceva che il coprifuoco fosse confermato dalle 23:00 alle 5:00, salvo motivi di lavoro, necessità urgenti o rientro a casa, è stata confermata anche l’autocertificazione. Il divieto di portare fuori cibo e bevande, che Dpcm inizia a mezzanotte, è stato posticipato alle 23:00.

Fine settimana: i centri commerciali sono (quasi) chiusi

Il fine settimana ha confermato la chiusura dei “grandi centri commerciali” e dei negozi nei centri commerciali, ad eccezione della vendita di alimenti, prodotti per animali domestici, cosmetici e prodotti per la cura della persona, prodotti per l’igiene della casa, piante e fiori e relativi beni accessori, giornali, riviste e periodici , nonché farmacie, parafarmacie, maestri di tabacco e commercianti di monopolio.

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Bar e ristoranti nei centri commerciali devono seguire le regole dettate dal Dpcm e citate nell’ordinanza, pertanto saranno chiusi alle ore 18:00. Attività come parrucchieri, estetiste, altri mestieri, studi dentistici rimangono aperte anche nei centri commerciali.

Confermando la quota nei punti vendita, la Regione consiglia alle medie e grandi strutture di vendita di disporre di un servizio di smistamento delle code tramite app. E continua il divieto di accesso da parte di familiari, badanti e conoscenti al PCA e alla casa di cura, salvo autorizzazione del supervisore medico o referente Covid della struttura stessa.

Viene confermato l’apprendimento a distanza

Formazione a distanza solo per scuole secondarie di secondo grado e istituti di formazione professionale di secondo grado: con solo una quota di attività di laboratorio e attività didattica personalizzata per studenti con bisogni educativi speciali, individuati in stretta collaborazione con le famiglie. . I dirigenti scolastici sono anche incoraggiati a delineare gli ingressi alle scuole.

Appello dei medici

“Purtroppo siamo di fronte a una seconda grave emergenza. Vogliamo presentare ai cittadini lombardi cosa sta realmente accadendo negli ospedali della nostra regione. L’improvviso aumento del numero di infezioni ha raggiunto un livello soglia che causa stress nel sistema ospedaliero. Cosa significa stress ospedaliero? Ciò significa affrontare un aumento giornaliero “esponenziale” del numero di pazienti con Covid-19 che arrivano al pronto soccorso “. un grido d’allarme avviato dal Pronto Soccorso Lombardia. Tutti sono rappresentati da Guido Bertalini, responsabile del coordinamento del pronto soccorso COVID-19 in Lombardia.

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“In molti casi”, aggiunge Bertolini, “i pazienti non trovano possibilità di ricovero immediato per mancanza di posti letto liberi e rimangono per 24-48-72 ore (ma a volte anche di più) al pronto soccorso, in attesa di una destinazione”. Accanto a questi pazienti, “molto più che a marzo e aprile, quando eravamo nel blocco, ci sono pazienti che non sono inclusi in Covid, critici e non critici”. Il risultato, avverte Bertolini, “è il primo soccorso in condizioni di estrema sofferenza con aree sovraffollate prive della distanza necessaria, aumentando così il rischio di infezioni per via aerea, sia il rischio di errore clinico che di trattamento inadeguato dei pazienti”.

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