Italia: crollo ponte a Genova nel 2018 per mancanza di manutenzione – Panorama

467 pagine, 14 capitoli e una conclusione chiara: Ponte Morandi a Genova non sarebbe crollato se le società e gli uffici preposti alla manutenzione del ponte nel corso di decenni se ne fossero occupati. Il quotidiano scrive che la relazione di quattro professori universitari incaricati dal giudice istruttore Angela Notini di esaminare le cause del crollo “è come un verdetto”. La Repubblica. Infligge più dolore ai parenti dei 43 morti, né il destino né il tempo hanno avuto un ruolo decisivo. Centrale era l’insufficiente serietà delle persone nell’affrontare l’audace edificio.

Il ponte strallato sulla Val Polcevera, lungo più di un chilometro, inaugurato nel 1967, è crollato il 14 agosto 2018 alle ore 11:36. Una tempesta soffia con forti venti su Genova. Era la stagione delle vacanze e 35 auto e tre camion caddero. Ci sarebbero state molte macchine sulla strada in una normale giornata lavorativa, il che è un piccolo miracolo nella tragedia. Di conseguenza, l’operatore autostradale sospettava che il vettore 9, il primo a liberare la strada, fosse stato colpito da un fulmine. Ma non è stato così, le ragioni sono più profonde nell’incuria. Il più grande disastro della rete stradale italiana avrebbe potuto essere evitato a memoria d’uomo.

Fig.132, capitello della colonna 9, centrale, i fili di ferro al suo interno, che avrebbero dovuto sostenere la struttura in questa fase del ponte, erano completamente strappati: le travi spesse erano solo fili sottili. Gli esperti hanno scritto che “la causa del crollo è stata la corrosione nella parte superiore del 9 ° raggio”. Inoltre: “se i controlli e le manutenzioni fossero stati eseguiti correttamente, probabilmente il guasto non si sarebbe verificato”. E: “Sebbene i rischi di decadimento siano noti, non è stata prestata sufficiente attenzione”.

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Il progettista e ingegnere Ricardo Morandi ha avvertito di usura

Gli avvertimenti sono stati dati per molto tempo, cioè dagli anni ’80, dallo schema stesso. Ricardo Morandi, il noto ingegnere, è stato incaricato dal gestore autostradale di Autostrade di verificare le condizioni tecniche meno di vent’anni dopo l’orgoglioso ponte. Morandi era autocritico nel suo articolo. È stato scritto di “usura già diffusa” ed è molto maggiore di quanto ci si sarebbe aspettato una volta costruito.

“Nel corso degli anni, il consiglio dell’ingegnere è stato ignorato”, si legge ora nella perizia, il che è piuttosto sorprendente data la natura insolita dell’edificio. Nulla è stato fatto per la Portaerei 9 dal 1993.

Il rapporto è ora al centro del crollo delle prove e continuerà fino a gennaio. Oltre settanta dirigenti, funzionari e tecnici sono stati accusati di omicidio colposo in 43 casi. Da allora, il ponte è stato completamente demolito e sostituito da uno nuovo, progettato dal famoso architetto genovese Renzo Piano, e inaugurato la scorsa estate. Il suo nome Genova San Giorgio, Come il santo della città.

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