Influenza dello Stato – si avvicina la decisione del CIO sull’Italia

Lo sport italiano guardava quel giorno con paura. Giovanni Malague, presidente del Comitato olimpico nazionale, ammette: “È chiaro che consideriamo il 27 gennaio la spada di Damocle”.

“La nostra situazione legale è completamente irregolare”.

Il Comitato Olimpico Internazionale deciderà se la spada scenderà sullo sport italiano. Malag ha vagato instancabilmente per il paese nelle ultime settimane di fila per i finanziamenti sportivi. E ha avvertito del pericolo che l’Italia minacci di competere come un paese senza nome alle Olimpiadi, senza inno nazionale e senza conoscenza. La Roma, infatti, siederà sulla panchina dei criminali sportivi olimpici, fianco a fianco, diciamo, con la Russia doping.

Il motivo è che lo sport nel paese dipende dal governo, così afferma il CIO. Malagy concorda con la procura di Losanna: “Il nostro mondo dello sport conosce da tempo questa situazione surreale tutta italiana – e ora anche il grande pubblico.

I superpoteri del quasi potere nello sport

L’ostacolo è l’attaccamento Sport e Salute, che si traduce in sport e salute. È una quasi autorità che il governo di Roma abbia concesso poteri di vasta portata due anni fa. È di proprietà al 100% del Ministero delle Finanze, quindi è interamente nelle mani dello Stato. E un uomo del più grande partito al potere, il populista Movimento Cinque Stelle, è stato messo in testa. Sport e Salute è responsabile, tra l’altro, della distribuzione di milioni di dollari allo sport, ad esempio ai singoli campionati. È tutto a discrezione del governo, che critica il Comitato Olimpico Internazionale.

Lo vede il Comitato Olimpico Nazionale italiano, di fatto ostracizzato dalla nuova autorità. Ma: nelle ore prima del taglio imminente, qualcosa è cambiato a Roma. Nella sua ultima riunione prima della crisi del governo, il Consiglio dei Ministri ha emesso un decreto che ripristinerà la futura indipendenza dello sport italiano. Il capo della NOK Malago si sente soddisfatto in una prima reazione. L’ultima parola spetta al Comitato Olimpico Internazionale.

READ  L'organizzazione umanitaria Sea-Eye, Regensburg, fa causa all'Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto