I parlamentari e le loro prospettive

SIn passato, gli interessi economici di senatori e rappresentanti hanno giocato un ruolo negli intrighi politici a Roma tanto quanto in questi giorni di crisi del governo. Non è correlato a conflitti di interesse o accordi di consulenza. Invece, si dice che centinaia di parlamentari farebbero di tutto per mantenere i loro seggi solo alla Camera o al Senato fino alla fine del ciclo elettorale all’inizio di marzo 2023. Ecco perché a Roma si dice che molti voteranno per chi voteranno fiducia , se solo questo evitasse le elezioni.

Tobias Piller

Corrispondente economico per l’Italia e la Grecia con sede a Roma.

Le probabilità di tornare in Parlamento per la prossima sessione parlamentare non erano così negative. Perché il movimento populista a cinque stelle è stato spinto a una drastica riduzione del numero di seggi in Parlamento lo scorso anno. Nella prossima Camera dei Rappresentanti dovrebbero sedere solo 400 “rappresentanti” invece dei precedenti 629, al Senato 200 “Senatori” invece dei precedenti 321. Il movimento a cinque stelle aveva spinto il taglio in cambio del brontolio di altri partiti. Pochi osano protestare contro di essa. In tal modo, ti esponi all’accusa di difendere l’establishment politico. Il Movimento Cinque Stelle, in particolare, ha promesso di affrontarlo. Il fondatore del movimento di protesta a cinque stelle, il comico Pepe Grillo, ha infine promesso: “Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno”. Le richieste di una riduzione del numero dei deputati in una riforma globale della costituzione non sono arrivate senza nulla. Perché nel dicembre 2016 un referendum su una simile riforma costituzionale è fallito con una Camera dei rappresentanti più piccola e un Senato come il Consiglio distrettuale.

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Ora, tra tutte le persone, i membri del Movimento Cinque Stelle devono pagare per la loro riforma. Una stima del futuro numero di rappresentanti del popolo sulla base dei più recenti sondaggi d’opinione mostra che quasi 200 parlamentari dovranno dire addio alle loro vite precedenti a Roma. Ma soprattutto tra i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, ci sono molti che in precedenza erano disoccupati o avevano lavori temporanei a bassa retribuzione. Il miglior candidato del 2018, Luigi Di Maio, attuale ministro degli Esteri ed ex presidente della Camera dei Rappresentanti, continua a dare cattivi accenni anche nel suo curriculum: prima della sua acuta carriera politica, vendeva bevande allo stadio di calcio. Si dice ormai che Di Maio ei suoi colleghi del suo gruppo vogliano godere dei benefici della vita parlamentare il più a lungo possibile, soprattutto dei benefici economici: un membro della Camera dei Rappresentanti riceve una borsa di studio imponibile complessiva di 10.435 euro mensili, come un’indennità giornaliera. Forfait e pagamento di circa 8.400 euro mensili. Soprattutto nel movimento a cinque stelle, c’è la regola che una parte maggiore dovrebbe essere pagata alla festa o alla raccolta fondi. Tuttavia, si dice che molti parlamentari siano inadempienti nei pagamenti da tempo. Tra gli eletti nel 2018, 48 deputati hanno lasciato il gruppo parlamentare alla Camera e al Senato.

Da quando Matteo Renzi si è dimesso dalla coalizione di governo con la separata “Italia FIFA”, c’è in teoria il rischio di nuove elezioni e di abbreviare i termini dei parlamentari. Ma l’ex premier Giuseppe Conte cercava un magnaccia di maggioranza per continuare a lavorare al governo per giorni. Nel caso del movimento a cinque stelle in particolare, ciò crea una doppia contraddizione. Da un lato, mostra il numero dei loro rappresentanti bloccati nella stessa presidenza politica e, dall’altro, può dimostrare che sia i gruppi parlamentari a cinque stelle che gli apostati sono disposti a fare concessioni in qualsiasi modo solo per rimanere in parlamento. Fino al 2023. La politica di restare al potere promuove la fine del movimento di protesta.

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