Covid, Locatelli: “Sciare a Natale è incompatibile con i numeri” | Hope: 6 o 8 persone a tavola, messa del nord? Vediamo

“Credo che il numero di morti di questa portata sarà comunque entro 10-14 giorni, quindi dovremmo assistere a un calo. Difficile commentare il Natale o la ripresa delle stazioni sciistiche, pensando al numero di morti”, dice Locatelli.

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Intanto il governo sta lavorando in più direzioni per fare in modo che l’intervento, che sarà affrontato dal prossimo Dpcm, eviti errori commessi in estate e non ostacoli le scelte di altri Paesi, in particolare quelle riguardanti lo sci, visto che il governo ha ribadito le sue negative il ripristino delle fabbriche e la decisione di revocare la decisione di altri Stati rappresenteranno un ulteriore colpo per l’economia, che è già sul tappeto.

З “Coordinamento europeo” Giuseppe Conte e il presidente della commissione Ursula von Der Leyen hanno parlato delle misure in una telefonata in cui, secondo il premier, c’è stato “un ottimo scambio di vedute” su questi e altri temi. Che se ne ricava un risultato concreto, tutto si impara anche se la banca è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha definito “impossibile” immaginare l’apertura di funivie e seggiovie per le vacanze.

Il caso SCI-Germania crede anche in un accordo europeo condiviso dal leader del PD Nicola Zingareti e dal leader dell’opposizione Matteo Salvini. “Preferirei un accordo unico: l’ascensore non funziona ovunque, ma ci sono giorni festivi ovunque”, ha detto il premier bavarese. Marcus Zöder -. Se vogliamo mantenere i confini aperti, abbiamo anche bisogno di un chiaro accordo per lo sci “.

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D’altra parte, il ministro del turismo di Vienna Elizabeth Kestinger è molto diverso. “Non posso essere d’accordo con l’iniziativa italiana. Ci sarà sicuramente il turismo invernale in Austria“Perché“ i nostri operatori faranno affidamento su un ampio protocollo di sicurezza ”. Se Bruxelles si ferma, Vienna conclude che l’UE ripristinerà un settore che impiega 700.000 persone.

Un argomento che sarà sicuramente sul tavolo. Anche perché alla luce della scelta di Italia e Francia si può ancora prendere una decisione comune – la Svizzera finora ha escluso, visto che ha già aperto gli stabilimenti – in vista dell’apertura a gennaio e quindi del risparmio. b parte della stagione.

In attesa di vedere se si arriverà davvero a qualcosa di concreto, il governo continua a lavorarci nuovo Dpcm, con due obiettivi: permettere all’economia di respirare per settimane prima di Natale ed evitare movimenti di massa durante queste festività.

SCUOLA FREQUENTATA DAL 9/12 – C’è poi parte del governo, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azolina, che guida con il sostegno di Conte, che vorrebbe permettere ai bambini di tornare a scuola in presenza già prima di Natale. Forte il sostegno degli scienziati: anche secondo gli ultimi dati disponibili, la scuola, secondo il presidente del Consiglio supremo della sanità Franco Locatelli, sta contribuendo “in una direzione assolutamente insignificante alla curva di trasmissione” del virus.

Per questo il Ministro ha chiamato i sindaci di dieci città metropolitane, che rappresentano solo un terzo della popolazione italiana, 21 milioni di persone. L’obiettivo è “unirsi” per riportare i ragazzi in classe – è cambiata anche la data del 9 dicembre, la prima utile dopo la fine dell’attuale Dpcm – e affrontare insieme al problema principale che ha costretto la chiusura delle scuole, il trasporto pubblico.

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Per la prima volta l’occasione è stata aperta dal ministro della Salute Roberto Sperantz. “Faremo del nostro meglio per riaprirlo a dicembre. La scuola è e resta una priorità “. Per quanto riguarda i viaggi, nulla si deciderà entro il 3 dicembre, anzi è probabile che le misure per il periodo tra Natale e Capodanno arrivino con un secondo Dpcm chiuso il giorno prima. Ma la linea preferita è quella riguarda la rigidità del governo, sostenuto da tecnici e scienziati: evitare la possibilità di libera circolazione tra regioni.

MOVIMENTI – Pertanto, maggiori restrizioni sono anche per coloro che si trovano nella zona gialla. “Dobbiamo evitare viaggi non necessari, ridurre al minimo i rapporti con altre persone quando non sono necessarie e restare a casa se possibile”, fa eco il ministro della Salute Roberto Speranz. La posizione sostenuta dai tecnici: “viaggi illimitati per Natale” è un “rischio di diffusione del contagio”, conferma il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Retza. È quindi possibile che si arrivi a una via di mezzo che non impedisce completamente la mobilità, ma consente solo il contatto con parenti stretti e stretti.

Intanto in tutta Italia sono 300 i punti in cui verrà distribuito il primo 3,4 milioni di dosi di vaccino Pfizer che entro la fine di gennaio servirà 1,7 milioni di italiani. L’elenco è stato diffuso da tutte le regioni al commissario per le emergenze Domenico Arukra e comprende sia ospedali in grado di immagazzinare e gestire vias sia RCA che saranno serviti tramite unità mobili.

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