Coronavirus in Germania, Koch Institute: “I vaccini non sono per tutti”. Record di infezioni a Berlino

BERLINO – Oggi a Berlino sono state segnalate più infezioni che in qualsiasi altro giorno dell’anno: 706 casi in sole 24 ore, più che nei mesi più bui della pandemia. Va notato che alcuni potrebbero essere il risultato di un “buco” domenica, quando molti servizi medici sono rimasti chiusi alla fine della settimana e hanno segnalato nuovi contagi. Ma c’è un altro dato che suggerisce che la capitale tedesca stia diventando uno dei punti caldi della Germania: da domenica scorsa, altri dieci pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva. I casi gravi hanno raggiunto un nuovo picco: 49, il più alto dal 27 maggio, quando le unità di terapia intensiva della capitale hanno curato 56 pazienti gravemente malati con Covid-19.

In una delle zone più colpite dal virus, Neukeln, la polizia ha trovato allarmanti volantini di negazionisti di un gruppo di autoproclamati “Medici dell’Informazione” che avvertivano del presunto imminente “impegno vaccinale”. Il governo Merkel in un Paese colpito dal fenomeno del wax-free, che negli ultimi mesi è sceso in piazza fianco a fianco con vari neonazisti e teorici del complotto, ha più volte notato che non ci sarà mai un impegno per un vaccino contro il coronavirus.

Ma per questa stragrande maggioranza di cittadini, che non si aspetta altro che di potersi proteggere dalla pandemia di vaccini, è arrivata una doccia fredda. Il Koch Institute (RKI), l’ente statale che centralizza i dati sul coronavirus, ha deluso chi sperava non nell’inverno ma almeno in una primavera meno rigida. Secondo lui, i vaccini contro il covid, attesi dal 2023, saranno inizialmente distribuiti alle categorie anziane e a rischio, quindi non alla popolazione generale. Il documento strategico di Rki è un invito ai cittadini a non trarre in inganno se stessi su un rapido ritorno alla normalità.

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“Nel trattamento del Covid-19, abbiamo bisogno di misure di contenimento basate sul rischio regionali e limitate nel tempo”, ha detto Lothar Wheeler, presidente del Koch Institute, ricordando che la priorità nei prossimi giorni dovrebbe essere quella di evitare di sovraccaricare il sistema sanitario. Domani Angela Merkel incontrerà i governatori del Paese per cercare di trovare un’area nell’arlecchino delle regole, che ormai caratterizza il Paese grazie alle decisioni autonome del Paese sulle regole di viaggio, alloggio e distanza.

Allo stesso tempo, il numero di nuove infezioni giornaliere in Germania rimane superiore a 4.000; raddoppiato in una sola settimana. Martedì sono stati 4.122, un po ‘meno del picco di sabato, quando sono comparsi più di 4.700. Il numero totale di morti dall’inizio della pandemia è stato 9.634 e 329.453 sono stati infettati.

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