Coronavirus, governo e regioni concordano regole per il Natale: restaurare negozi e ristoranti

un’emergenza

Lo scopo è anche quello di ridurre le misure restrittive in quelle province di aree “zona rossa” che hanno i migliori dati epidemiologici.

Andrea Gallardi

Lo scopo è anche quello di ridurre le misure restrittive in quelle province di “zone rosse” che hanno i migliori dati epidemiologici.

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Nuove regole dello shopping e del tempo libero quando la curva epidemiologica si conferma al ribasso. Con la possibilità per i ristoranti di tornare alla normalità e tenere i negozi aperti anche a tarda notte per distribuire gli introiti dei clienti, contribuendo però alla quota di accesso alle vie dello shopping. E la mitigazione delle misure restrittive in quelle province delle zone “zona rossa”, che però hanno i migliori dati epidemiologici. Ecco alcune delle ipotesi concordate tra esecutivo e governatori che indicano un graduale allentamento delle misure in connessione con il Natale. Probabilmente dopo il 4 dicembre, quando cesserà di funzionare l’ultimo Dpcm.

L’apertura di Cts

Inoltre, scoperte in tal senso sono arrivate dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico. Dopo il 4 dicembre “è probabile che negozi e ristoranti tornino alla normalità se seguiranno queste regole. Sarà quasi normale, non gratuito”, ha detto Agostina Miozza, coordinatrice del comitato tecnico-scientifico, intervenuta a Porta a Porta. e ha aggiunto: “dobbiamo dimenticare il tradizionale Natale”. Ma sono ancora molte le questioni dovute al vertice con i territori convocato nelle prossime ore dal ministro delle Autonomia Francesco Bocha, al quale parteciperanno anche l’Iss e il ministro della Salute. La linea del governo resta una linea d’ascolto, ma senza l’intenzione di cambiare il sistema di monitoraggio. Lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tornato 21 indicatori definendo la classificazione in zone rosse, arancioni o gialle, specificando: “Il sistema di parametri ci consente di adottare misure mirate e di imporre misure restrittive limitate nel tempo e ben bilanciate dall’effettivo livello di rischio dei territori”.

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Il parametro 21 non è in discussione

Pertanto, i criteri non dovrebbero cambiare, come proposto dagli stessi governatori alla Conferenza delle Regioni ridurre le cifre da 21 a 5 riconsiderare gli intervalli di rischio. Ci sarà un confronto, ma lo stesso Bocha spiega che “non dobbiamo politicizzare i parametri, perché sarebbe un errore farli a nostro piacimento senza il conforto della comunità scientifica”. Almeno fino al 3 dicembre “la modifica dei parametri non è in discussione. Fino a quella data il Dpcm è valido, e la discussione in corso (con le Regioni, ndr) servirà a prendere ulteriori decisioni in relazione al prossimo Dpcm”. Lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato: “Cercheremo di rendere i parametri ancora più chiari e trasparenti, ma non sarà una confusione”.

In arrivo un nuovo Dpcm

Viste le festività natalizie, con la curva di infestazione in raffreddamento e Rt stabilmente al di sotto di 1, il nuovo Dpcm – per non peggiorare i consumi – può prevedere la possibilità di immagazzinare negozi anche a tarda sera per diffondere il reddito dei clienti e continuare a promuovere gli scambi. Anche se le regole devono ancora essere stabilite, il governo spinge per un Natale mite vietando lunghe cene e feste, possibilmente offrendo un limite di sei persone per riunioni a casa. Oppure lasciare i negozi aperti e nelle zone arancioni (non solo gialle) ma con una quota di accesso alle vie dello shopping. Tutto per evitare la terza ondata di contagi a gennaio.

Natale sobrio senza feste

“A Natale dobbiamo già prepararci per trascorrere le feste in modo più sobrio: palloncini, feste, baci e abbracci sono impossibili. Oltre alle valutazioni scientifiche, è necessario il buon senso. Una settimana di sfrenata socievolezza significherebbe pagare un forte aumento della curva a gennaio in termini di mortalità e stress in terapia intensiva. Non possiamo permettercelo. Anche se pensiamo di poter scambiare doni e permettere all’economia di crescere ”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo intervento al meeting ANTI.

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