Analisi dello psicodramma

Siamo in uno psicodramma completo. Mi sembra chiaro che una squadra che perde 14 punti da situazioni redditizie soffre di un grave disturbo di personalità.

Cosa succede quando prendiamo l’iniziativa? Siamo spiacenti. Cosa succederà anche se raddoppiamo? Siamo nel panico. Cosa succede quando tutto accade nella parte finale del gioco? Entriamo nella dimensione psicotica del trattamento involontario. Per capirne di più aiutiamoci con il modello SFERA, un modello di massima prestazione sviluppato dal Centro di Psicologia dello Sport dell’Università di Torino, il cui direttore è Giuseppe Vercelli.

SFERA significa sincronicità, forza, energia, ritmo e attivazione: i cinque ingredienti necessari per un ottimo lavoro. Riflettendo, in particolare, sui primi due elementi, emergono riflessioni interessanti nel momento che Torino sta attraversando.

MILANO, ITALIA – 22 NOVEMBRE: Simone Zaza (L) da Torino festeggia con i compagni di squadra Sualia Meite (2L), Tomas Rinkan (2R) e Lenco (R) dopo aver segnato il primo gol in una partita di Serie A tra FC ” Internationale “e” Torino “FC allo Stadio Giuseppe Meazza il 22 novembre 2020 a Milano, Italia. Gli stadi sportivi in ​​tutta Italia rimangono soggetti a severe restrizioni a causa della pandemia di coronavirus, poiché le leggi governative sulla distanza sociale vietano ai fan nei luoghi di ritrovo, lasciando le partite chiuse a porte chiuse. (Foto di Valery Penitsyn / Getty Images)

Per sincronicità si intende la capacità di essere pienamente presenti a ciò che si sta facendo al momento della performance, la capacità di essere legati al “qui e ora”, concentrandosi perfettamente su un singolo momento. Ebbene, quando Taurus prende il comando, la sincronizzazione scompare. Nella mente dei giocatori c’è una mancanza di attenzione per l’unica cosa importante: il presente. Pensiamo al futuro, al passato, a quello che è successo la domenica precedente, a quanto sarebbe bello se non accadesse di nuovo, a quanto sarebbe orribile ripetere quello che diranno giornalisti e fan.

Cosa fare per sincronizzare mentre si prende l’iniziativa? Iniziare a pensare che solo il momento che stai vivendo è importante; l’unica palla decisiva è quella che giocano. Ogni pensiero che devia dal “qui e ora” (passato, futuro, tifosi, classifica, “dieci minuti fa”, “dieci minuti dopo”) è un passo verso il baratro.

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Come rimanere “sincronizzati”? Raddoppia il tuo spirito competitivo, corri. Aumentare la velocità del motore aiuta a contenere l’ansia, la paura di sbagliare e i pensieri che esistono oggi. Il dolore si allontana, rallenta, lascia che la mente prevalga. Dobbiamo andare e cercare il massimo impegno, ci deve essere solo il corpo e la voglia di andare oltre le nostre capacità. Hai notato come i nostri giocatori si spaventano quando i loro avversari reagiscono e aumentano il ritmo? È una specie di sindrome del “cane picchiato”. Non appena il padrone di casa alza la voce, corriamo alla nursery sotto il tavolo. Ma no: quando gli altri iniziano ad abbaiare, dobbiamo abbaiare ancora più forte.

TORINO, ITALIA – 26 SETTEMBRE: Sasha Lukic del Turin Football Club in azione durante la partita di Serie A tra Torino Football Club e Atalanta BC allo stadio Olimpico di Torino il 26 settembre 2020 a Torino, Italia . (Foto di Valery Penitsyn / Getty Images)

Cosa si sarebbe potuto fare se Lukic avesse segnato tre a uno contro il Sassuolo o se Lukic stesso avesse segnato due gol in un gol contro la Lazio a tre minuti dal termine o se Ansaldi avesse segnato due volte a zero ieri? Trasformati in animali che corrono e ringhiano. Solo in questo modo possiamo restare in contatto con il presente, solo esprimendo la corporeità possiamo evitare la soppressione da parte degli avversari e dei pensieri negativi. La prossima volta che passiamo in vantaggio (o peggio, doppio o triplo), pensiamo che il gol che abbiamo appena segnato faccia già parte del passato, torniamo subito al centro del campo, gridiamo, iniziamo, raddoppia la mossa , andiamo con l’apnea, proviamo a pensare che ogni palla sia la cosa più importante della vita.

Un altro elemento fondamentale riguarda l’esperienza dei punti di forza. Per punti di forza si intendono le capacità e abilità fisiche, tecniche e psicologiche che un atleta riconosce di possedere ai fini di una prestazione eccellente. I punti di forza sono associati alla costruzione di “autoefficacia”, cioè un senso di capacità di svolgere un compito. Cosa succede ai nostri giocatori? Finché siamo in testa, si sentono capaci, consapevoli dei loro talenti, concentrati sui gol e su se stessi (altrimenti non si spiega il meraviglioso gioco di Maite sul gol di Zaza). Dopo aver ottenuto il vantaggio, l’attenzione si sposta dalle proprie qualità alle proprie qualità degli avversari, il resto si rafforza, la paura degli altri sostituisce la fiducia nelle proprie risorse.

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Quest’ultimo aspetto è l’eredità della dirigenza Mazzarri. Se Sinisa e io coltivavamo una cultura del coraggio (e talvolta dell’incoscienza …), Magzara e io coltivavamo una cultura della paura. Con lui (anche nell’anno del settimo posto) tutte le nostre partite si sono basate sulle qualità dei nostri avversari, mai sulle nostre. Il modo migliore per obbedire è enfatizzare il valore degli altri dimenticando il proprio. E infatti, non appena il forte ha ceduto (intendo la strana stagione che è stata sfidata da Siriga, Itzo, N’Culu e Maretti), sono spuntati i difetti.

Secondo me da questo punto di vista Giampaola lavora bene; Il predominio a Sassuolo e sessanta minuti a San Siro sono un buon segno. Ovviamente questo non è abbastanza. Se siamo penultimo, e la difesa è la più battuta del campionato, vuol dire che ha anche grandi responsabilità.

La strada è ancora lunga. Il primo passo, come ci viene insegnato in 150 anni di storia della psicologia, è riconoscere il disturbo e prenderne coscienza. Il secondo è trovare strategie di trattamento.

PS: ho volontariamente trascurato le responsabilità aziendali. Sono così evidenti che parlarne non aggiungerebbe nulla.


Marco Casardo, esperto di psicologia dello sport e mental trainer professionista, autore di “Beautiful and Cursed”, un bestseller di letteratura sulle granate.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di opinion leader qualificati, Toro News offre ai suoi lettori spunti di riflessione e una comprensione indipendente di Torino e non solo.

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