Alla scoperta dell’Occhio di Falco

Durante gli Australian Open 2023 i giudici di linea sono stati completamente sostituiti dalla tecnologia: è entrato in azione per la prima volta l’Hawk-Eye Live. Siete curiosi di saperne di più? Il blog di Betway ha analizzato questo sistema per comprenderne tutti i segreti, dalla sua evoluzione nel corso degli anni al reale funzionamento, dai vantaggi ai costi. Un’innovazione tecnologica che ha coinvolto non solo il mondo del tennis, ma anche quello delle scommesse online.

La storia dell’Occhio di Falco

Nel 2001 un gruppo di ingegneri della Roke Manor Research Limited di Romsey, in Inghilterra, diede vita a un sistema di moviola tra i più innovativi del settore: l’Occhio di Falco (Hawk-Eye in inglese). Nel 2005 l’ITF testò tutto il sistema misurando la sua precisione su circa 80 tipologie di tiri diversi. I risultati furono soddisfacenti e così nel 2006 venne ufficializzata l’introduzione dell’Occhio di Falco a chiamata per i tennisti, due volte per set.

Come funziona l’Occhio di Falco?

Inizialmente questo sistema tecnologico era utilizzato per scopi meramente televisivi, come una sorta di moviola in campo. Come funziona? Si tratta di un sistema di moviola che riproduce la traiettoria della palla e del percorso che ha statisticamente seguito. Si basa su un principio chiamato triangolazione, una tecnica che permette di effettuare la misurazione della distanza in vari punti, sfruttando appunto le proprietà dei triangoli.

In pratica vengono posizionate almeno quattro telecamere, anche se negli anni la tendenza è stata quella di utilizzarne di più, fino a una decina, collocate in zone differenti del campo da gioco, solitamente nella parte più in alto per sfruttare una visione per intero del campo.

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Le telecamere più recenti sono in grado di scattare a una velocità massima pari a 150 fps; si producono dunque picchi fino a 1500 immagini. Tutti i frame vengono infatti incrociati e combinati con tutti gli altri scatti provenienti da telecamere che riprendono il campo da una differente prospettiva. Così si può ottenere una riproduzione video della proiezione della traiettoria della pallina e si può stabilire quale sia la posizione della palla nel momento esatto in cui tocca il terreno.

Qual è il margine d’errore?

Esiste, ovviamente, un piccolo margine di errore. Il sito dell’Hawk-Eye calcola che il sistema ha una media di errore di 3.6 millimetri e uno studio pubblicato alcuni anni fa sosteneva che il sistema dell’Occhio di Falco potesse sbagliare da 2 fino a un massimo di 4 millimetri. Numeri poco rilevanti se confrontati con quelli riguardanti gli errori dei giudici di linea che vengono corretti 30 volte ogni 100 decisioni prese. Nonostante la tecnologia garantisca dunque una decisione più rapida e incontestabile, studi recenti hanno sottolineato come l’occhio umano, in assenza di distrazioni e con la concentrazione al massimo, sia più preciso di un sistema tecnologico.  Il problema è che in grandi competizioni è difficile che i giudici si trovino in uno scenario così.

E proprio un margine di errore così ristretto ha favorito il passaggio dell’Occhio di Falco da sistema di moviola utilizzato a fini giornalistici a tool specifico e mirato per garantire la corretta assegnazione dei punti di gioco.

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