Aggiornamento quater, rinviate scadenze fiscali Indennità stagionali

Il quarto decreto del mese. 108 miliardi stanziati nel 2020

Quattro decreti legge di Ristor poco più di un mese. Ultimo considerato ieri sera, il Consiglio dei ministri, convocato ieri alle 22.30, ha aspettato il rientro nella capitale di tutti i ministri. Degli 8 miliardi che finanziano il quartiere Ristari, il miliardo distribuito su tutti i decreti Ristari sale a 18 miliardi a partire dal primo 28 ottobre. E durante il 2020, dall’inizio della pandemia, viene stanziato un deficit di 108 miliardi.
Al centro del quartiere Ristari c’è il posticipo delle scadenze fiscali alla primavera, applicato alle imprese e i dati IVA che hanno subito una significativa diminuzione del fatturato (di almeno il 33% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019), ampliando così la platea dei beneficiari precedenti decreti Ristor che erano limitati ad attività chiuse o limitate (a cui Ritter Ritter aggiunge altri codici Ateco, come gli agenti commerciali). Il provvedimento culmina in una serie di attività volte ad agevolare le attività di raccolta fondi, che vanno dai pagamenti differiti nell’ambito dei programmi di incasso, al “saldo e ritiro” dei conti. Sono state ripristinate le condizioni anche per coloro che hanno cessato l’attività per precedente annullamento e sono state definite procedure esecutive per le persone con difficoltà economiche. Poi ci sono una serie di vantaggi per i lavoratori stagionali nel turismo, nello spettacolo e nello sport. Inoltre è previsto un fondo di 500 milioni per il settore fiere e congressi e altri 62 milioni per polizia e vigili del fuoco. Verranno utilizzati per indennità e straordinari. Infine, 250 milioni andranno alle regioni per aiutarle a gestire il debito.
Si riporta invece al 2023 l’ampliamento della platea dei beneficiari non rimborsabili sostenuti dal M5S (il trimestre Ristari prevede un fondo perequativo). Che vorrebbe estendere il risarcimento alle attività (anche professionali) che hanno subito un forte calo di reddito, anche se non rientrano tra quelle soggette ai vincoli previsti dal Dpcm. Ne parlerà il futuro decreto “Ristori 5”, che potrebbe essere varato subito dopo l’adozione della legge finanziaria parlamentare per il 2023, sulla base dei 3,8 miliardi di Fondo Covid in essa contenuti.

READ  La benedizione dei soldi di Bruxelles: l'Italia investe 31 miliardi nelle ferrovie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto