Mario Draghi ha la sua strada quando pensa che sia in gioco il benessere del suo Paese. Senza scendere a compromessi con gli oppositori anti-vaccinazione, il primo ministro italiano ha preso un impegno 3-G a tutti i 23 milioni di dipendenti in Italia. Chi non può dimostrare di essere stato vaccinato, guarito o testato può essere sospeso dal lavoro dopo cinque giorni senza stipendio, ma non perde il lavoro.
L’approccio di Draghi è sempre lo stesso: spiega le intenzioni ei motivi dei membri dell’alleanza, fa alcune concessioni marginali, ma rimane severo sulla questione. Con la regola del 3-G Draghi non vuole solo aumentare il tasso di vaccinazione, ma vuole anche salvare l’Italia dal lockdown invernale e quindi garantire la ripresa e la crescita economica.
Draghi ha anche tenuto una lunga presentazione in conferenza stampa. Si è limitato a pronunciare una breve frase: “Questo decreto ci aiuta ad aumentare l’apertura”. L’italiano medio ha sempre capito e apprezzato tali capi.